L’incidente di un aereo delle Frecce tricolori a Torino fu causato da uno stormo d’uccelli
Secondo una consulenza tecnica chiesta dalla procura, la scatola nera registrò il pilota che dice «ho fatto un bird strike»

Venerdì sono state rese pubbliche le conclusioni della consulenza tecnica richiesta dalla procura di Ivrea sull’incidente aereo delle Frecce tricolori, avvenuto il 16 settembre 2023. Secondo i consulenti l’aereo dei mezzi acrobatici dell’Aeronautica Militare Italiana precipitò a causa dell’impatto con uno o più uccelli. Si schiantò pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto Caselle di Torino e fu coinvolta un’auto con a bordo una famiglia di quattro persone: morì una bambina di 5 anni. Il pilota dell’aereo si salvò lanciandosi con un paracadute poco prima che l’aereo impattasse.
Da subito l’ipotesi dell’avaria a un motore causata dall’urto con uno stormo di uccelli, definito bird strike, era sembrata la più probabile. È stata confermata dai consulenti nonostante non siano state trovate tracce di uccelli sui resti dell’aereo. Nell’audio recuperato dalla scatola nera dell’aereo, il registratore di bordo, è presente la voce del pilota Oscar Del Dò che dice «Bird strike, ho fatto un bird strike», pochi secondi prima della caduta. Inoltre alcuni video e fotografie esaminate mostrano la presenza di almeno uno stormo sulla traiettoria, e sui motori ci sono segni compatibili con un impatto di questo tipo.
L’aereo era diretto insieme ad altri quattro delle Frecce tricolori verso Vercelli, dove il giorno seguente avrebbero dovuto partecipare a un’esibizione celebrativa per il centenario dell’Aeronautica Militare. Il pilota è l’unico indagato ma la consulenza in realtà sembra escludere una sua responsabilità. L’impatto provocò un incendio che coinvolse un’auto che viaggiava vicino all’aeroporto, nel comune di San Francesco al Campo. Le altre tre persone in macchina oltre alla bambina morta, cioè la madre, il padre e il fratello, ebbero ustioni su alcune parti del corpo.
La procura di Ivrea che si sta occupando del caso ha competenza su una vasta area del Piemonte, ha poco personale e quindi molto lavoro arretrato. Ora dovrà verificare se l’aeroporto di Caselle attuò tutte le misure di sicurezza previste per evitare la presenza di uccelli lungo la pista.
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