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  • Domenica 16 febbraio 2025

Sui metalli rari da dare agli Stati Uniti l’Ucraina ha deciso di aspettare

Zelensky ha rifiutato il piano proposto da Trump, probabilmente perché vuole maggiori rassicurazioni sui futuri aiuti militari

Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un incontro a Kiev il 12 febbraio 2025 (AP Photo/Alex Babenko)
Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un incontro a Kiev il 12 febbraio 2025 (AP Photo/Alex Babenko)
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di aver rifiutato una proposta di accordo con il governo statunitense, che prevedeva che l’Ucraina cedesse agli Stati Uniti parte delle proprie riserve di metalli rari (particolarmente necessari per il settore tecnologico): in cambio l’Ucraina avrebbe dovuto ricevere garanzie sulla continuità degli aiuti militari statunitensi per resistere all’invasione russa.

Zelensky lo ha detto sabato a Monaco di Baviera, in Germania, dove ha partecipato all’annuale Conferenza sulla sicurezza, insieme a vari leader internazionali. Nei giorni precedenti aveva incontrato a Kiev il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent, che aveva presentato il piano del governo del presidente Donald Trump sui metalli rari ucraini. Durante la Conferenza di Monaco, Zelensky ha detto di non aver voluto ancora firmare l’accordo «perché, a mio parere, non è pronto a proteggere noi e i nostri interessi».

Del piano si parla da diversi giorni, anche se non se conoscono i dettagli: in un’intervista del 10 febbraio con Fox News Trump aveva detto che gli Stati Uniti dovrebbero prendere una parte delle grandi risorse naturali dell’Ucraina come risarcimento per le centinaia di miliardi di dollari spese per aiutare Kiev a resistere all’invasione della Russia. Aveva detto di volere «l’equivalente di 500 miliardi di dollari» in metalli rari, e che l’Ucraina aveva accettato la proposta.

In realtà Trump aveva usato erroneamente il termine «terre rare», ma voleva probabilmente riferirsi a metalli importanti che però non fanno parte del gruppo delle terre rare, come il titanio, molto ricercato nell’ingegneria aerospaziale, e il litio, che serve a fare le batterie elettriche. Secondo le stime pubblicate dalla Kyiv School of Economics, l’Ucraina ha nel suo sottosuolo le più grandi riserve di titanio e le terze riserve di litio in Europa: è però molto indietro nello sfruttamento dei propri giacimenti, e servirebbero investimenti statunitensi per localizzare ed estrarre i metalli.

Secondo fonti del Financial Times a conoscenza dei dettagli dell’accordo, nel piano si diceva che i metalli rari che l’Ucraina dovrebbe dare agli Stati Uniti servirebbero solo come ricompensa per gli aiuti militari dati negli ultimi anni. In sostanza, il piano non conterrebbe nessuna proposta per aiuti militari futuri.

Secondo quanto detto al Washington Post da diverse persone che stanno seguendo i negoziati, l’Ucraina starebbe lavorando a una controproposta, che offrirebbe agli Stati Uniti un maggiore accesso alle risorse naturali del paese, ma al contempo dovrebbe rafforzare le garanzie di aiuti e protezione militare.

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