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  • Domenica 9 febbraio 2025

Santorini continua a prepararsi a un possibile terremoto

Da ormai una settimana sull'isola greca si registrano scosse sismiche superiori a magnitudo 4, e gli abitanti si stanno organizzando

Santorini, 4 febbraio 2025 (AP Photo/Petros Giannakouris)
Santorini, 4 febbraio 2025 (AP Photo/Petros Giannakouris)
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Da una settimana attorno all’isola greca di Santorini si stanno registrando centinaia di eventi sismici che hanno portato le autorità locali a dichiarare lo stato di emergenza. Per il momento non ci sono stati danni, ma in seguito all’aumento dell’attività sismica sia Santorini che le isole circostanti stanno continuando a prepararsi all’eventualità di un terremoto di intensità maggiore.

Tra venerdì e domenica della settimana scorsa c’erano stati più di 200 terremoti sottomarini, e lo stato di emergenza è stato dichiarato giovedì in seguito al più forte, di magnitudo 5.2. L’evento sismico più recente, di magnitudo 4, è stato registrato attorno alle 4 di domenica mattina (le 3 italiane) 20 chilometri al largo dell’isola di Anafi. Altre repliche, di magnitudo superiore a 4.5, erano state registrate sabato nelle acque tra Santorini e Amorgos.

Anche se secondo il dipartimento di Geofisica e geotermia greco il rischio è diminuito, le scosse potrebbero durare ancora settimane, e non è escluso che possano arrivarne di entità maggiore.

Intanto le autorità isolane hanno prorogato di un’altra settimana la chiusura delle scuole ad Anafi, Ios e Amorgos, così come a Santorini, dove l’esercito sta portando i generatori da utilizzare in caso di interruzione della corrente. Nelle zone soggette a frane è stato limitato il traffico, e quelle circostanti alla funivia sono state ispezionate per identificare eventuali elementi di rischio. Qui un rapporto commissionato dalle autorità isolane nel 2021 aveva rilevato che molti edifici erano abusivi, la maggior parte dei quali legati al turismo.

La scorsa settimana migliaia di persone, perlopiù turisti, avevano lasciato l’isola, dove ora sono rimasti quasi solo i residenti. L’assenza di turisti ha messo in pausa la maggior parte delle attività commerciali sull’isola, la cui economia si basa principalmente sull’arrivo dei visitatori. «Se continua così per un paio di mesi, la stagione sarà persa», ha detto a Reuters Mathaios Kourgialis, proprietario di un albergo sulla caldera.

I residenti intanto si stanno organizzando. «Stiamo facendo il possibile per dare sostegno ai più vulnerabili», ha detto a BBC News Matthaios Fytros, un esercente. «Persone con disabilità, anziani: molti faticano a spostarsi e le loro case sono difficili da raggiungere. Se ci fosse un terremoto più intenso, so esattamente dove abitano e li raggiungerei più velocemente possibile insieme ai vigili del fuoco». Insieme ad altri Fytros si è mobilitato anche per tenere un occhio sulle case lasciate vuote, per evitare furti.

La settimana scorsa squadre speciali dei vigili del fuoco avevano allestito tende in luoghi elevati rispetto al livello del mare, campi sportivi e parcheggi per accogliere eventuali sfollati in caso di evacuazione. Sull’isola era arrivata anche un’unità cinofila specializzata nell’individuare le persone sotto le macerie, nel caso in cui dovesse servire. Ai gestori degli alberghi era stato ordinato di svuotare le piscine, sempre nell’ottica di limitare i danni.

Santorini si trova in una zona a rischio sismico, è un’isola di origine vulcanica e ha un vulcano inattivo. Il più rovinoso terremoto nella storia moderna dell’isola avvenne nel 1956: ebbe magnitudo 7.1, causò la morte di 53 persone e distrusse un terzo degli edifici dell’isola. Il direttore dell’Istituto di Geodinamica greco, Vassilis Karastathi, ritiene che qualsiasi paragone tra il 1956 e la situazione attuale sarebbe forzato: all’epoca c’erano strumentazioni meno precise, e l’epicentro e l’ipocentro sono ancora dibattuti.

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