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  • Domenica 9 febbraio 2025

La protesta degli avvocati emiliani contro il sovraffollamento delle carceri

Il 19 e il 20 febbraio si asterranno dalle udienze per chiedere condizioni migliori per le persone detenute

La cella di un carcere
(Piero Cruciatti / LaPresse)
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Le Camere penali di Modena e Bologna, cioè le associazioni degli avvocati penalisti che discutono con la magistratura dei problemi della giustizia, hanno annunciato che il prossimo 19 e 20 febbraio si asterranno dalle udienze in tribunale per protestare contro il sovraffollamento delle carceri emiliane e per chiedere condizioni di detenzione migliori per le persone recluse.

Nelle ultime settimane alcuni delegati delle Camere penali hanno visitato le strutture di Bologna e Modena, riscontrando un grave sovraffollamento. È un problema noto, aggravato negli ultimi anni in tutte le regioni italiane, a cui si aggiungono le condizioni inadeguate e fatiscenti delle celle e la carenza di personale di polizia penitenziaria. Secondo i dati diffusi dal ministero della Giustizia, aggiornati all’8 febbraio, in Italia sono detenute 61.992 persone a fronte di una capienza regolamentare di 51.300 posti. Di questi tuttavia 4.466 non sono disponibili. Il tasso di affollamento medio è quindi del 132 per cento.

In Emilia-Romagna in particolare alcune strutture hanno un tasso più alto della media nazionale: a Bologna è al 177 per cento e a Modena al 151; a Ferrara 163, Forlì 118, Parma 120, Piacenza 124, Ravenna 165, Reggio Emilia 129, Rimini 130.

Queste condizioni si riflettono sulla salute delle persone detenute. Il 2024 è stato l’anno in cui nelle carceri italiane si sono uccise più persone da quando vengono raccolti dati di questo genere: sono state 90 (erano state 69 nel 2023 e 84 nel 2022; dieci anni fa invece 43, meno della metà). In generale il 2024 è stato l’anno in cui sono morte più persone in carcere in Italia, 246.

– Leggi anche: L’anno terribile delle carceri italiane

Nelle prime settimane dell’anno sono state denunciate 30 morti, di cui 10 casi di suicidio. Sabato, poche ore dopo l’annuncio della protesta, nel carcere di Modena è morto un detenuto di 20 anni, secondo i primi accertamenti per overdose di farmaci. Nello stesso periodo i suicidi nel carcere di Modena sono stati quattro. «Lo stato delle carceri non può lasciare indifferente l’avvocatura, che deve anzi farsi promotrice dei principi costituzionali del giusto processo e della tutela della vita e della dignità delle persone, ancorché ristrette, tanto più dinanzi al clima di populismo giudiziario che ancora troppo spesso anima il dibattito pubblico», si legge nella delibera con cui le Camere penali hanno annunciato lo sciopero.

Il governo di Giorgia Meloni – come quelli precedenti – ha detto di voler intervenire sul sovraffollamento aumentando le strutture detentive, costruendo cioè nuove carceri o convertendo in carceri spazi già esistenti: ma in oltre due anni non è stato fatto niente. Chi si occupa di carceri comunque fa spesso notare che una soluzione migliore al problema del sovraffollamento sarebbe offrire con più regolarità alle persone condannate alternative alla detenzione in carcere, anche perché è dimostrato nei numeri che più a lungo si sconta la pena fuori dal carcere e minore è il tasso di recidiva, cioè quante persone tornano a commettere reati una volta uscite dal carcere.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.