A Hong Kong il Capodanno lunare si festeggia con i biscotti danesi al burro

Quelli nelle classiche scatole di latta blu vanno forte nei giorni di festa

Confezioni di biscotti al burro impilate in un centro commerciale di Hong Kong (Wikimedia)
Confezioni di biscotti al burro impilate in un centro commerciale di Hong Kong (Wikimedia)
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Come per il Natale in molti paesi, anche nel caso del Capodanno lunare ogni paese ha le sue tradizioni uniche e un po’ bizzarre. A Hong Kong, che dal 1997 è una regione amministrativa speciale cinese pur avendo goduto fino a tempi recenti di un certo margine di autonomia, alle feste in famiglia insieme a ravioli fritti e semi di meloni arrostiti si servono quasi sempre anche dei dolci che non ci si aspetterebbero: i classici biscotti al burro danesi, quelli venduti nelle scatole di latta blu.

Da giorni in varie parti dell’Asia e nelle città di tutto il mondo con grosse comunità asiatiche sono infatti in corso i festeggiamenti per il Capodanno lunare, comunemente chiamato Capodanno cinese: milioni di persone hanno partecipato a sfilate e festeggiamenti per la fine dell’anno del drago e l’inizio di quello del serpente secondo lo zodiaco cinese. Le festività durano 15 giorni, e si concluderanno il 12 febbraio, in occasione della prossima luna piena, con la festa delle lanterne.

I biscotti che da decenni sono entrati nelle tradizioni domestiche di Hong Kong non sono i biscotti del marchio Royal Dansk, che sono i più diffusi in Italia (e protagonisti di molti meme), ma quelli del marchio Kjeldsens, comunque molto simili. A Hong Kong quasi nessuno sa pronunciare la parola “Kjeldsens”, e quindi si parla semplicemente dei “biscotti di latta blu”: in vista del Capodanno lunare vengono importati massicciamente ed esposti in grosse pile nei supermercati, come succede in Italia con pandori e panettoni in vista del Natale o con le uova di Pasqua in primavera.

Secondo l’azienda danese, la tradizione è cominciata negli anni Sessanta grazie a Roger Lobo, un uomo d’affari di Hong Kong che nel 1963 si incuriosì leggendo in un catalogo la pubblicità dei biscotti «come li facevano le nostre nonne» e ordinò un campione dei biscotti alla Kjeldsens. Quando arrivarono in una scatola di cartone, tutti sbriciolati, Lobo scrisse chiedendo che venissero spediti di nuovo, questa volta in una scatola di latta.

(Sdkdispgjbf, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons)

Fino alla fine degli anni Settanta, i biscotti Kjeldsens rimasero apprezzati da una piccola cerchia di persone benestanti che potevano permettersi leccornie straniere, mentre la popolazione di Hong Kong era tendenzialmente molto povera. Le cose cambiarono con la trasformazione dell’economia locale, che in precedenza era stata trainata dal settore manifatturiero: man mano che Hong Kong si trasformava in un centro finanziario globale, il potere d’acquisto della popolazione cresceva, e i gusti si ampliavano. «Appena il tenore di vita è cresciuto, la gente ha iniziato a cercare qualcosa da sgranocchiare tra un pasto e l’altro. Prima sono arrivati i dolci in stile cinese, e poco dopo gli snack occidentali», ha raccontato ad Atlas Obscura lo scrittore Ka Chun Lui, che gestisce anche una casa editrice specializzata nella cultura alimentare di Hong Kong.

Kjeldsens, che aveva già dei clienti fidelizzati a Hong Kong, cominciò quindi a investire molto di più nelle campagne di marketing nel territorio ancora governato dai britannici: in particolare, lavorò molto per creare un’associazione tra i festeggiamenti del Capodanno lunare e l’acquisto dei loro biscotti, sottolineando come la scatola un po’ elaborata e sfarzosa li rendesse un regalo perfetto per l’occasione. Tra i jingle dell’epoca c’erano frasi come «È maleducazione portare alla famiglia e agli amici solo un mucchio di banane» e «I biscotti di latta blu fanno sempre colpo».

Tuttora l’azienda lavora a spot pubblicitari specifici da far trasmettere a Hong Kong in vista del Capodanno lunare, e funziona: secondo le analisi di mercato dell’azienda, l’86 per cento dei consumatori hongkonghesi compra o consuma i loro biscotti al burro durante queste festività. Al momento, l’80 per cento di tutti i biscotti prodotti da Kjeldsens viene esportato all’estero.

– Leggi anche: Cosa vi aspettereste di trovare in questa scatola?