La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto per le persone con disabilità di usare la firma digitale per presentare una lista elettorale

Giovedì la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto per le persone fisicamente impossibilitate a uscire di casa di usare la firma digitale per presentare una lista di candidati alle elezioni: la sentenza riguarda soprattutto le persone con disabilità, che finora non avevano potuto esercitare questo diritto. La legge, infatti, prevede al momento che sia necessaria una firma autografa, requisito impossibile da soddisfare per chi, ad esempio, non può muovere e utilizzare le mani.
La Corte ha stabilito che in casi di questo tipo si può utilizzare la firma digitale, estendendo alla presentazione di liste elettorali uno strumento che di recente era stato attivato per la raccolta delle firme per i referendum e le leggi di iniziativa popolare.
La Corte costituzionale si è pronunciata sulla questione a partire dal caso di Carlo Gentili, un uomo paralizzato dalla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica di tipo II) e impossibilitato fisicamente ad apporre una firma autografa: in occasione delle elezioni regionali del Lazio del 2024, a Gentili fu impedito di utilizzare la firma digitale per presentare una lista elettorale. Gentili, con il suo avvocato Giuliano Fonderico e il sostegno dell’associazione Luca Coscioni, fece ricorso al tribunale di Civitavecchia, competente sul suo caso, che ha poi sollevato la questione di legittimità costituzionale su cui oggi si è espressa la Corte costituzionale.