L’Associazione Nazionale Magistrati ha proclamato uno sciopero contro la riforma della giustizia

L’Associazione Nazionale Magistrati – l’ANM, l’ente di rappresentanza sindacale della categoria – ha proclamato per il 27 febbraio uno sciopero contro la riforma della giustizia. Il tema contestato dall’associazione riguarda perlopiù la cosiddetta separazione delle carriere dei magistrati, da decenni un tema caro alla destra ma controverso tra chi esercita la professione: prevede l’istituzione di carriere nettamente distinte per i magistrati inquirenti (o requirenti), cioè i pubblici ministeri che conducono le indagini, e quelli giudicanti, cioè i giudici che emettono le sentenze. Secondo l’ANM la riforma della giustizia mette a «rischio autonomia e indipendenza della magistratura».
Il disegno di legge è attualmente in discussione alla Camera, e lo sciopero sarà proprio nei giorni in cui si prevede dovrebbe essere votato: è comunque solo il primo dei quattro passaggi necessari affinché sia approvata la riforma, dato che è un disegno di legge costituzionale, che prevede un iter più lungo delle leggi ordinarie. L’ANM ha anche previsto alcune forme di protesta nel giorno di inaugurazione dell’anno giudiziario, il 25 gennaio: dall’invito a esibire cartelli fuori dai tribunali all’abbandono della tradizionale cerimonia a Roma nel momento in cui interverrà il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
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