La Conferenza episcopale italiana ha fatto delle parziali aperture all’ingresso degli uomini gay nei seminari
Venerdì la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato delle nuove linee guida per l’ingresso nei seminari cattolici italiani, in cui viene detto che le «tendenze omosessuali» non possono essere un fattore automaticamente escludente per i candidati. Come spiega Iacopo Scaramuzzi su Repubblica, è un’apertura ancora parziale, che sposta l’attenzione «dall’omosessualità in quanto tale all’impegno al celibato», che vale per tutti i candidati al sacerdozio. Queste nuove regole varranno per il momento solo per tre anni.
La Chiesa cattolica considera gli atti sessuali fra persone dello stesso sesso un peccato. Del possibile cambiamento della Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, ovvero il regolamento dei seminari sul territorio italiano, si discuteva almeno dal novembre del 2023. Allora i vescovi italiani avevano cominciato a parlare della possibilità rendere il regolamento un po’ più permissivo relativamente agli uomini dichiaratamente omosessuali, a patto che rispettassero l’obbligo di celibato, dunque di astinenza dagli atti sessuali, già valido per tutti i seminaristi. L’emendamento era stato contestato da vari vescovi, ma alla fine era stato approvato da una maggioranza: finora non era però entrato in vigore.
Sul tema in passato si è espresso anche papa Francesco: interrogato sul tema proprio durante una visita alla CEI nel maggio del 2024 si era detto contrario all’ammissione degli uomini omosessuali nei seminari per evitare di formare sacerdoti che potrebbero poi continuare a «vivere una doppia vita» continuando ad avere rapporti omosessuali in segreto. Per farlo, aveva detto che nei seminari «c’è già troppa frociaggine»: si era poi scusato per la scelta di parole.