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  • Venerdì 10 maggio 2024

Il capo della giunta militare del Ciad ha vinto le elezioni presidenziali, come previsto

Dopo avere escluso dalle liste elettorali i suoi oppositori più importanti, Mahamat Idriss Déby ha sconfitto il primo ministro Succès Masra, consolidando il potere ottenuto in modo incostituzionale nel 2021

Mahamat Idriss Deby a un comizio nella capitale, il 4 maggio
Mahamat Idriss Déby a un comizio nella capitale, il 4 maggio (EPA/JEROME FAVRE/ansa)
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La commissione elettorale del Ciad ha detto che le elezioni presidenziali che si sono svolte il 6 maggio sono state vinte da Mahamat Idriss Déby, generale a capo della giunta militare che detiene il potere nel paese in modo incostituzionale dal 2021. Non c’erano molti dubbi sulla vittoria di Déby, anche perché prima del voto i militari avevano represso violentemente le opposizioni e avevano escluso dalle liste elettorali i loro principali candidati.

Membri delle forze di sicurezza dopo un comizio elettorale di Mahamat Idriss Déby a N'Djamena

Membri delle forze di sicurezza dopo un comizio elettorale di Mahamat Idriss Déby a N’Djamena, 4 maggio (EPA/JEROME FAVRE/ansa)

Secondo la commissione elettorale Déby ha preso il 61,3 per cento dei voti (la soglia per evitare di andare al ballottaggio era del 50 per cento), mentre l’altro principale candidato, il primo ministro Succès Masra, ha ottenuto il 18,53 per cento. I voti dovranno ora essere convalidati dalla Corte Costituzionale.

Mahamat Idriss Déby è figlio di Idriss Déby Itno, l’ex presidente del paese ucciso nell’aprile del 2021 in circostanze poco chiare pochi giorni dopo un’elezione presidenziale che l’aveva confermato per l’ennesima volta alla guida del Ciad con quasi l’80 per cento dei voti. Mahamat Idriss Déby, che aveva preso il posto del padre grazie al sostegno dell’esercito e ignorando la linea di successione indicata dalla Costituzione ciadiana, aveva sciolto il parlamento, sospeso la Costituzione e promesso di guidare un governo di transizione per 18 mesi, fino a nuove elezioni. Da allora però aveva adottato una serie di provvedimenti per ritardare il voto fino al 2024, oltre ad alcune misure che gli avevano permesso di candidarsi.

Una scheda elettorale

Una scheda elettorale (EPA/JEROME FAVRE/ansa)

Da quando Déby ha preso il potere, in Ciad ci sono state grosse proteste contro la giunta militare, per chiedere un ritorno alla democrazia. Sono state però sempre tutte represse, con violenze e intimidazioni verso i politici dell’opposizione. Il 28 febbraio del 2024 Yaya Dillo, uno dei principali leader dell’opposizione e cugino di Mahamat Idriss Déby, era stato ucciso insieme ad altre 12 persone durante un attacco dell’esercito alla sede del suo partito. Qualche giorno dopo Mahamat Idriss Déby aveva annunciato la sua candidatura alle presidenziali.

Succès Masra vota a N'Djamena

Succès Masra vota a N’Djamena, 6 maggio (EPA/CHANCELIN MBAIRAMADJI MOITA/ansa)

Succès Masra è invece un politico che un tempo era stato all’opposizione ed era tornato in Ciad il 3 novembre del 2023 dopo un anno di esilio: il primo gennaio del 2024 era stato nominato capo del governo a seguito di un accordo politico raggiunto con la giunta militare e molto criticato dai suoi ex alleati e sostenitori.

Sulla sua candidatura ci sono stati giudizi contrastanti: da un lato l’opposizione e parte della società civile lo hanno accusato di essere un finto candidato per dare l’illusione che le presidenziali fossero più combattute, ma soprattutto democratiche; dall’altro lato, secondo alcuni la finta presenza di Masra si sarebbe invece trasformata nel tempo in una vera candidatura. Grazie anche alle folle accorse per assistere ai suoi incontri elettorali, soprattutto nel sud del paese, a un certo punto della campagna elettorale Masra aveva infatti assunto toni molto più decisi contro Mahamat Idriss Déby, aumentando gli attacchi e le critiche nei suoi confronti.