La produzione di auto a Mirafiori si fermerà fino a settembre

Gli operai dello stabilimento di Stellantis a sud di Torino hanno firmato un contratto “di solidarietà” che durerà fino alla chiusura estiva

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
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Almeno fino a settembre nello stabilimento di Stellantis a Mirafiori, a sud di Torino, la produzione di nuove auto si fermerà. I sindacati hanno annunciato di aver accettato l’offerta di Stellantis di contratti “di solidarietà” per i 1.174 dipendenti impiegati di Mirafiori che lavorano alla produzione della Fiat 500 elettrica, una delle poche auto ancora prodotte nello stabilimento. Il contratto di solidarietà è un accordo che stabilisce una riduzione sia dell’orario di lavoro che dello stipendio. Lo stesso contratto era stato già accettato per i 986 lavoratori delle linee di Maserati a Mirafiori: durerà dal 23 aprile fino al 4 agosto, cioè fino alla chiusura dello stabilimento per le ferie estive. La produzione di auto a Mirafiori era già stata molto ridotta, e di fatto con quest’ultima decisione si fermerà fino a settembre, quando lo stabilimento riaprirà.

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«La firma è necessaria per preservare il massimo possibile di posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito. È sempre più urgente però che il governo intervenga con una politica industriale ad hoc per il settore e che vengano allocati quanto prima tutti i modelli della 500 a Mirafiori», ha commentato la segretaria del sindacato FISMIC Torino, Sara Rinaudo.

È l’ennesimo segnale della volontà di Stellantis di investire sempre meno in Italia, e in particolare a Torino, la città simbolo della Fiat, da cui la società è nata. Dall’inizio dell’anno i 2.260 operai di Mirafiori sono in cassa integrazione e la produzione di auto è dimezzata rispetto al 2023. Fino al 30 marzo hanno lavorato su un solo turno. Poi a fine marzo il gruppo automobilistico aveva raggiunto un accordo con i sindacati per l’uscita volontaria incentivata, ossia per il licenziamento in cambio di un incentivo economico, di circa 2.500 lavoratori, tra cui 300 operai di Mirafiori.

Negli ultimi anni sono andati in pensione molti dipendenti che non sono stati sostituiti con nuove assunzioni, e i licenziamenti vengono incentivati con generosi contributi economici. Diverse produzioni sono state spostate all’estero, mentre in altri paesi come la Francia sono stati aperti nuovi stabilimenti e assunti dipendenti.

Negli ultimi mesi il governo italiano ha criticato più volte Stellantis per via degli scarsi investimenti dell’azienda in Italia. I sindacati hanno sollecitato l’apertura a un produttore straniero, una soluzione che consentirebbe di creare più concorrenza. A febbraio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva detto che l’arrivo di un secondo produttore è un progetto a cui il governo sta lavorando da mesi. Si era parlato di una trattativa con BYD, azienda cinese produttrice di auto elettriche, ma per ora non se n’è fatto nulla.

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