Il militante di Forza Nuova Fabio Corradetti è stato condannato in via definitiva per l’assalto alla CGIL del 2021

L'esterno della sede della CGIL di Roma
L'esterno della sede della CGIL di Roma, il 10 ottobre 2021 (ANSA/FABIO FRUSTACI)

Venerdì a Roma la divisione investigazioni generali e operazioni speciali (Digos) della polizia ha arrestato e portato nel carcere di Rebibbia Fabio Corradetti, militante del partito neofascista Forza Nuova. La Corte di Cassazione lo ha infatti condannato definitivamente a 5 anni e 4 mesi di carcere per la sua partecipazione all’assalto alla sede della CGIL dell’ottobre del 2021, rigettando il ricorso che Corradetti aveva presentato contro la precedente sentenza della Corte di Appello di Roma, pronunciata il 17 aprile 2023. Più nello specifico l’uomo è stato giudicato colpevole di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

Corradetti è figlio della compagna di Giuliano Castellino, uno dei principali esponenti di Forza Nuova, che lo scorso dicembre è stato condannato a 8 anni e 7 mesi di carcere sempre per l’assalto alla CGIL insieme a Roberto Fiore, fondatore e leader nazionale di Forza Nuova.

L’assalto alla sede della CGIL fu compiuto nel pomeriggio del 9 ottobre del 2021, qualche ora dopo un tentato assalto a Palazzo Chigi, la sede del governo. Decine di persone sfondarono lo sbarramento di poliziotti all’entrata dell’edificio, in Corso d’Italia, e salirono fino al quarto piano, spaccando tutto ciò che incontravano. Nelle ore successive all’assalto alla CGIL, Forza Nuova aveva celebrato gli scontri, presentandoli come una protesta popolare. Secondo le indagini, l’attacco alla sede della CGIL era stato una sorta di ripiego dopo il fallito tentativo di assaltare altre sedi istituzionali. All’epoca Corradetti era stato arrestato in flagranza.