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  • Lunedì 1 aprile 2024

C’è stato un bombardamento contro l’ambasciata iraniana in Siria

Nell'attacco, attribuito a Israele, sarebbero state uccise sette persone, tra cui un comandante delle Guardie rivoluzionarie, la forza militare più potente dell'Iran

L'edificio bombardato a Damasco, in Siria, primo aprile 2024
L'edificio bombardato a Damasco, in Siria, primo aprile 2024 (REUTERS/ Firas Makdesi)
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Lunedì pomeriggio è stata bombardata l’ambasciata iraniana a Damasco, la capitale della Siria, che ha attribuito l’attacco a Israele. L’attacco ha distrutto l’edificio in cui c’era il consolato iraniano nel paese: le Guardie rivoluzionarie iraniane, la forza militare più potente dell’Iran, hanno detto che sono state uccise sette persone, tra cui alcuni diplomatici e Mohammad Reza Zahedi, un loro importante comandante. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), una ong con sede nel Regno Unito legata all’opposizione nel paese, i morti sarebbero otto.

Secondo alcune agenzie di stampa iraniane, gli obiettivi del bombardamento erano il consolato e la residenza dell’ambasciatore iraniano, che però non è rimasto coinvolto. Al momento l’esercito israeliano non ha commentato.

Il ministero della Difesa siriano ha fatto sapere che prima dell’attacco, compiuto attorno alle 17 locali (le 16 in Italia), i suoi sistemi di difesa antiaerea avevano intercettato e distrutto alcuni missili diretti verso Damasco, mentre altri sono riusciti a «distruggere l’intero edificio». L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha detto che Zahedi, 63 anni, aveva servito dal 2008 al 2016 nelle forze Quds, la divisione delle Guardie rivoluzionarie incaricata delle operazioni all’estero, ed era stato un comandante della forza militare sia in Siria che in Libano.

Dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza, lo scorso ottobre, gli attacchi e i bombardamenti israeliani in Siria sono diventati più frequenti. L’esercito israeliano in particolare ha ammesso di aver colpito sia in Libano che in Siria obiettivi legati a Hezbollah, un gruppo radicale sciita libanese nemico di Israele e alleato dell’Iran e del presidente siriano, Bashar al Assad.

Nella notte tra giovedì e venerdì c’erano stati grossi bombardamenti aerei contro vari obiettivi nei dintorni di Aleppo, che sempre secondo la SOHR avevano ucciso almeno 42 persone.