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  • Lunedì 1 aprile 2024

Ekrem Imamoglu, il principale rivale politico di Erdogan

Era un esponente del CHP già molto noto e implicato in vari procedimenti giudiziari, e domenica è stato riconfermato a sindaco di Istanbul

(Tolga Ildun/ZUMA Press Wire)
(Tolga Ildun/ZUMA Press Wire)
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Alle elezioni amministrative di domenica 31 marzo in Turchia l’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan ha vinto nelle due principali città del paese, la capitale Ankara e Istanbul. L’attenzione era puntata soprattutto su Istanbul, la città più importante del paese, dove è stato riconfermato per un secondo mandato il sindaco di centrosinistra, Ekrem Imamoglu.

Già prima delle elezioni Imamoglu era considerato il più noto politico dell’opposizione a Erdogan: ora è diventato in maniera inequivocabile il principale avversario del presidente turco, e un candidato naturale per le prossime elezioni presidenziali, nel 2028. È un esponente del Partito popolare repubblicano (CHP), un partito tendenzialmente di centrosinistra seppure con qualche elemento nazionalista.

Le elezioni amministrative di domenica erano particolarmente importanti per Erdogan. Alle precedenti elezioni, nel 2019, il suo partito perse il controllo di molte città importanti, tra cui Istanbul, dove Erdogan è nato e ha avviato la sua carriera politica. La situazione si ribaltò alle elezioni presidenziali del 2023, nelle quali Erdogan riuscì a vincere e ottenere un terzo mandato, mentre i partiti di opposizione si indebolirono.

Ora il presidente si era dato l’esplicito obiettivo di “riprendere le città” che erano state vinte dall’opposizione cinque anni fa, proprio a partire da Istanbul. Sperava insomma che le elezioni di domenica gli confermassero «di non avere più avversari temibili», come detto da Soner Cagaptay, uno dei principali esperti internazionali di Turchia. Le cose però sono andate diversamente: a scrutinio quasi completo, a Istanbul Imamoglu ha ottenuto il 51 per cento dei voti contro il 39 per cento di Murat Kurum, ex ministro del governo Erdogan.

Imamoglu durante il discorso per la vittoria alle elezioni amministrative del 31 marzo (EPA/ERDEM SAHIN)

Imamoglu ha 53 anni. È nato ad Akçaabat, una città costiera nella provincia di Trebisonda, sul mar Nero, ha studiato Economia all’università di Istanbul e prima di entrare in politica ha lavorato come imprenditore edile. È sposato, ha tre figli, e come Erdogan è appassionato di calcio: da giovane è stato calciatore e amministratore delegato della squadra di calcio della sua città.

Il calcio non è l’unica cosa che accomuna Imamoglu ed Erdogan: provengono entrambi dalla zona del mar Nero, sono entrambi abili comunicatori, sono stati entrambi sindaci di Istanbul e hanno affrontato problemi giudiziari. Dopo le elezioni del 2019 Imamoglu fu condannato a due anni e mezzo di reclusione per aver insultato alcuni funzionari elettorali (ha fatto ricorso e non c’è ancora stata una sentenza d’appello). L’episodio è stato paragonato da diversi analisti alla condanna ricevuta da Erdogan per incitamento all’odio religioso, nel 1999. A quel tempo Erdogan era il sindaco di Istanbul: fu condannato per come modificò, recitandola durante un comizio, una poesia dell’intellettuale turco Ziya Gökalp.

L’anno scorso contro Imamoglu è stato anche avviato un procedimento giudiziario sulla base di accuse di brogli in gare d’appalto. Il caso è ancora in corso, ma c’è chi ritiene che le accuse siano politicamente motivate e che il procedimento sia in sostanza un modo per ostacolare la carriera di Imamoglu, in un paese dove la magistratura non è indipendente.

(AP Photo/Francisco Seco)

Imamoglu è un politico molto popolare. Vincendo le elezioni nel 2019 pose fine a 25 anni di governo da parte del Partito giustizia e sviluppo (AKP), quello di Erdogan: Imamoglu tra l’altro vinse due volte, perché dopo la sua prima vittoria Erdogan impose una ripetizione del voto, che Imamoglu vinse ancora.

Negli ultimi cinque anni, durante il suo mandato da sindaco di Istanbul, è diventato un politico molto conosciuto in Turchia, tanto che in molti si aspettavano che si candidasse alle presidenziali turche già nel 2023 (non lo fece, e l’opposizione scelse come candidato il segretario del CHP Kemal Kilicdaroglu, poi sconfitto da Erdogan). La notorietà di Imamoglu è cresciuta nonostante varie campagne dei media di stato per screditarlo, e nonostante il fatto che Erdogan si sia intestato il merito di molti dei progetti che hanno modernizzato Istanbul durante il suo mandato.