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  • Giovedì 7 marzo 2024

L’Alabama ha approvato una legge per dare tutele legali a chi lavora con gli embrioni 

La Corte Suprema locale li aveva equiparati a «bambini», rendendo perseguibile la loro distruzione o il loro danneggiamento con accuse di omicidio

Un embriologo osserva un embrione al microscopio
(AP Photo/Richard Drew, File)
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Mercoledì il parlamento dell’Alabama, negli Stati Uniti, ha approvato una legge per garantire l’immunità civile e penale ai pazienti e al personale delle cliniche di fertilità in cui vengono effettuati trattamenti di fecondazione in vitro.

La fecondazione in vitro è la tecnica con cui ovuli e spermatozoi, le cellule sessuali, vengono uniti in laboratorio per ottenere blastocisti, una delle prima fasi dell’embrione, da impiantare eventualmente in utero per iniziare una gravidanza: in Alabama il mese scorso, con una sentenza estremamente discussa che aveva diviso anche i Repubblicani, la Corte Suprema locale aveva stabilito che le blastocisti congelate dopo la fecondazione in vitro fossero da considerare «bambini» a tutti gli effetti, e che la loro distruzione potesse essere punita con le pene previste per l’omicidio colposo di minori.

Dopo la sentenza della Corte Suprema diverse cliniche di fertilità dell’Alabama avevano sospeso i trattamenti di fecondazione in vitro per evitare ripercussioni legali nel caso di danneggiamento o distruzione delle blastocisti durante le procedure mediche o i servizi correlati, come la loro conservazione e spedizione. La legge approvata dal parlamento dell’Alabama, già firmata dalla governatrice Repubblicana Kay Ivey, prevede che operatori e pazienti delle cliniche di fertilità vengano sollevati da responsabilità civili e penali in casi come questi.

In assenza di tutele legali, la sentenza della Corte Suprema dell’Alabama avrebbe potuto creare un precedente per incriminare gli operatori delle cliniche per omicidio colposo o involontario anche nel caso in cui, come frequentemente succede, le blastocisti avanzate o non idonee vengano distrutte.

La legge approvata dal parlamento dell’Alabama ha valore retroattivo, vale cioè anche per distruzioni o danneggiamenti di blastocisti accadute in passato. La legge è però ritenuta da alcuni giuristi piuttosto vaga rispetto ai punti più critici della sentenza della Corte Suprema, e ci sono diversi dubbi su quanto sia effettivamente sufficiente a tutelare pazienti e operatori di cliniche. Nel frattempo, comunque, alcuni centri hanno già annunciato la ripresa dei trattamenti di fecondazione in vitro.

– Leggi anche: La sentenza dell’Alabama sulla fecondazione assistita che ha fatto incartare i Repubblicani