La Commissione europea ha multato Apple per 1,8 miliardi di euro

Per aver violato le regole sulla concorrenza nel settore dello streaming musicale, impedendo agli utenti di conoscere offerte di servizi alternativi a Apple Music, come Spotify

(Laurenz Heymann/Unsplash)
(Laurenz Heymann/Unsplash)
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Lunedì la Commissione europea ha multato l’azienda tecnologica statunitense Apple per 1,8 miliardi di euro per avere violato le regole sulla concorrenza nell’Unione Europea. Secondo la Commissione, Apple avrebbe abusato della propria posizione di controllo sulla distribuzione delle app per lo streaming musicale – attraverso il proprio store digitale, l’App Store – per favorire il proprio servizio di streaming musicale, Apple Music.

In particolare, Apple non avrebbe informato come dovuto i suoi utenti sulle alternative a Apple Music presenti nell’App Store, impedendo ai possessori di iPhone e iPad di venire a conoscenza delle offerte proposte da altri servizi di streaming come Spotify, generalmente più economiche. Inoltre, agli sviluppatori non era stato permesso di inserire all’interno delle app dei link che indirizzassero direttamente ai propri siti web, che avrebbe consentito agli utenti di venire a conoscenza di offerte di abbonamento alternative.

Nelle scorse settimane fonti all’interno della Commissione europea avevano prospettato una multa decisamente più bassa, circa 500 milioni di dollari. La commissaria per la Concorrenza dell’Unione Europea, Margrethe Vestager, ha detto che l’entità della multa è stata aumentata in maniera così significativa (più del triplo rispetto alla stima iniziale) perché agisca da «deterrente» e scoraggi simili pratiche di concorrenza sleale da parte di altre aziende.

Le indagini della Commissione erano state aperte nel giugno del 2019, quando l’azienda svedese Spotify, che compete con Apple sul mercato della musica in streaming, aveva denunciato Apple per concorrenza sleale. Oltre agli ostacoli alla corretta informazione degli utenti, Spotify aveva accusato Apple di costringere i fornitori a utilizzare il proprio sistema di pagamento, con cui veniva addebitata una commissione del 30 per cento che i fornitori nella maggior parte dei casi fanno pagare ai consumatori (valida soltanto per il primo anno di iscrizione all’App Store).

«Oggi Spotify detiene una quota del 56 per cento del mercato europeo dello streaming musicale – più del doppio di quella del suo concorrente più vicino – e non paga nulla ad Apple per i servizi che hanno contribuito a renderlo uno dei marchi più riconoscibili al mondo. Gran parte del suo successo è dovuto all’App Store, insieme a tutti gli strumenti e la tecnologia che Spotify utilizza per creare, aggiornare e condividere la propria app con gli utenti Apple in tutto il mondo», ha scritto Apple in una nota.