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  • Sabato 2 marzo 2024

È morta a 102 anni Iris Apfel

La collezionista, imprenditrice, influencer di moda e modella newyorkese diventata davvero famosa quando aveva già un'ottantina d'anni, soprattutto per il suo guardaroba massimalista e i suoi occhialoni

Iris Apfel durante un evento di gala a New York il 27 ottobre del 2016
Iris Apfel durante un evento di gala a New York il 27 ottobre del 2016 (Jamie McCarthy/ Getty Images)
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Nella notte tra venerdì e sabato è morta la collezionista, arredatrice di interni e imprenditrice Iris Apfel, una specie di istituzione nel mondo della moda, dove è diventata davvero famosa tra gli ottanta e i novant’anni, ed era ancora molto attiva e presente a 102. Apfel era nata a New York ed è morta a Palm Beach, in Florida.

Con 3 milioni di follower su Instagram, Apfel era diventata molto nota anche in Italia con l’uscita nel 2014 del documentario su di lei, Iris. Si definiva con autoironia e understatement una “starlet geriatrica”: nel mondo della moda era molto apprezzata per il suo stile originale e ridondante, con collane e bracciali appariscenti, colori brillanti, stampe ricercate, pellicce vistose. L’altro segno distintivo di Apfel erano i grandi occhiali tondi che indossava sempre.

 

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Iris Barrel (il suo cognome da nubile) era nata il 29 agosto del 1921 nel quartiere di Astoria nel distretto del Queens, a New York: il padre, Samuel Barrel, possedeva un’azienda di vetri e specchi, e la madre Sadye una boutique di moda. Apfel studiò storia dell’arte alla New York University e frequentò la scuola d’arte dell’università del Wisconsin. Lavorò per la rivista Women’s Wear Daily, per la designer di interni Eleanor Johnson, e come assistente dell’illustratore Robert Goodman.

 

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Apfel è il cognome del marito Carl, che incontrò nel 1948 e sposò un anno dopo: con lui nel 1950 fondò l’azienda tessile Old World Weavers, che diressero insieme fino al 1992, quando la cedettero all’azienda tessile Stark. Apfel aveva raccontato che all’epoca lei e il marito andavano sempre due volte all’anno in Europa, viaggiando con bauli lunghi alcuni metri, per portarsi a casa tessuti e chincaglierie (che riempivano le loro case di Palm Beach e New York, oltre ad altri magazzini in città). La Old World Weavers si occupava soprattutto di riproduzioni di tessuti risalenti fino al XVII, e divenne famosa nel settore per aver arredato la Casa Bianca per svariati presidenti.

Nel 1992 con la vendita dell’azienda Apfel andò in pensione, ma continuò a fare consulenze e a essere molto presente nel mondo della moda e dell’arte newyorkese: la sua fama di collezionista eccentrica e di personaggio della moda si affermò proprio in quegli anni. Nel 2005 il Metropolitan Museum of Art (Met) di New York le chiese di allestire in poco tempo un’esposizione del suo guardaroba dopo che un’altra mostra era saltata all’ultimo momento: fu la prima di questo genere nella storia del museo. «Questa non è una collezione, è un’incursione nel mio armadio», disse in quell’occasione: «Ho sempre pensato che per una mostra del genere al Met si dovesse essere morte».

 

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Nel 2014 uscì il documentario Iris, di Albert Maysles, e nel 2018 il libro autobiografico Iris Apfel: Accidental Icon. Nel 2016 Apfel divenne la testimonial di una pubblicità del nuovo modello Citroën DS 3 e avviò altre collaborazioni. A 97 anni, nel 2019, firmò un contratto come modella con l’agenzia internazionale IMG. Nel 2017 la Mattel le aveva dedicato un modello di Barbie.