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  • Venerdì 1 marzo 2024

La guerra a Gaza ha riportato George Galloway nel parlamento britannico

È un politico di estrema sinistra, controverso, ammiratore di Saddam Hussein, eletto di nuovo dopo 9 anni anche grazie al suo sostegno per la causa palestinese

George Galloway festeggia dopo la vittoria elettorale (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
George Galloway festeggia dopo la vittoria elettorale (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
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Nel Regno Unito è tornato protagonista delle cronache politiche George Galloway, un politico 69enne di sinistra molto controverso, ammiratore del dittatore iracheno Saddam Hussein e la cui carriera era data per finita: giovedì invece ha vinto le elezioni suppletive per un seggio alla Camera dei Comuni a Rochdale, nel nord dell’Inghilterra, ed è tornato in parlamento dopo 9 anni. Galloway, che dal 2019 è leader del Partito dei Lavoratori britannico, aveva impostato la campagna elettorale sulla guerra a Gaza e in particolare aveva criticato, con toni estremisti e populisti, i principali partiti del paese per il loro sostegno a Israele. Galloway infatti ha sempre sostenuto la causa palestinese e, secondo molti commentatori, avrebbe ottenuto per questo molti voti della grande comunità musulmana che vive a Rochdale.

Il seggio di Rochdale era rimasto vacante per la morte del deputato laburista Tony Lloyd, e quindi gli elettori di quella circoscrizione elettorale erano tornati a votare. La vittoria di Galloway è stata facilitata anche dall’assenza di un candidato del partito Laburista, il principale partito di sinistra britannico: qualche settimana fa aveva infatti ritirato il proprio sostegno al candidato Azhar Ali per alcune sue uscite giudicate «antisemite». Ali aveva accusato Israele di aver volontariamente permesso ad Hamas di compiere i massacri del 7 ottobre per avere un pretesto con cui invadere Gaza; si era successivamente scusato.

Galloway ha ottenuto 12mila voti, dietro di lui è arrivato un candidato indipendente, David Tully, e il candidato conservatore è arrivato terzo. Galloway ha detto che il suo partito presenterà 60 candidati alle prossime elezioni nazionali, che si terranno entro il 28 gennaio 2025 (non è ancora stata stabilita una data) con l’obiettivo di ottenere voti soprattutto a sinistra. Il partito Laburista non ha mostrato preoccupazione per questa possibilità e la vice coordinatrice alla campagna elettorale Ellie Reeves ha definito la vittoria di Galloway frutto di «circostanze uniche» e dovuta all’impossibilità di presentare un candidato Laburista.

George Galloway davanti a un camion di aiuti diretto a Gaza (EPA/ALI ALI)

BBC ha definito il ritorno in parlamento di Galloway una sorprendente «rinascita politica» in una carriera che in varie occasioni era sembrata essere vicina alla fine.

Galloway nacque a Dundee, in Scozia, da una famiglia piuttosto povera, e lavorò nella locale fabbrica di pneumatici Michelin, dove diventò sindacalista. La prima esperienza politica fu nel consiglio comunale di Dundee nel 1980, dove si fece notare per aver portato la bandiera palestinese in una seduta e per aver favorito il gemellaggio fra la città e Nablus, in Cisgiordania. Fu eletto per la prima volta in parlamento nel 1987, con i laburisti, e sostenne da subito posizioni molto radicali, con una retorica aggressiva. Negli anni Novanta instaurò una relazione piuttosto continua con il regime iracheno, con frequenti visite a Baghdad. Fu molto criticato perché in una di queste, nel 1994, dopo la Prima guerra del Golfo, incontrò il dittatore iracheno Saddam Hussein, dicendogli: «Signore, rendo omaggio al suo coraggio, alla sua forza, alla sua instancabilità».

Con il movimento Stop the War Coalition divenne uno dei maggiori esponenti dell’opposizione alla partecipazione del Regno Unito alla guerra in Afghanistan e poi in Iraq. Nel 2003 definì l’invasione dell’Iraq da parte delle truppe statunitensi e britanniche «illegale», e invitò i soldati britannici inviati nel paese a non rispettare gli ordini sostenendo che anche quelli fossero «illegali». Per uscite come questa fu espulso dal partito Laburista. Si iscrisse quindi al Respect Party, nato nel 2004 per proporre un’opposizione da sinistra al partito Laburista.

Negli anni Galloway sostenne posizioni sempre più radicali, opponendosi a quello che definiva «imperialismo statunitense e sionista».

Nel 2005 si candidò alle elezioni per la Camera dei Comuni, la camera bassa del parlamento del Regno Unito, con il Respect Party e vinse inaspettatamente in un seggio della periferia orientale di Londra, garantendosi il ritorno in parlamento. Nel 2006 partecipò al Grande Fratello Vip britannico, in cui fu protagonista di alcuni episodi discutibili: il più famoso fu quando fece finta di essere un gatto che beveva del latte immaginario dalle mani di un’altra concorrente, un’attrice.

Un incontro con Saddam Hussein nel 2002 (EPA PHOTO/INA/ANSA/KLD)

Nel 2010 e nel 2012 fu eletto altre due volte col Respect Party ma perse le elezioni successive: con lo stesso partito, da indipendente e poi con il partito dei Lavoratori. Nel frattempo è diventato anche conduttore di un programma radiofonico accusato più volte di antisemitismo, e di un altro del canale filorusso Russia Today UK. Nel corso degli anni ha appoggiato vari regimi illiberali, fra cui quello iraniano, mosso principalmente da una logica di opposizione a Israele e agli Stati Uniti.