TikTok si è messa in un bel guaio con Universal

Le due aziende non riescono a trovare un accordo e dal primo marzo potrebbero sparire dalla piattaforma altri 4 milioni di canzoni, oltre alle molte già tolte a febbraio

(Solen Feyissa/Unsplash)
(Solen Feyissa/Unsplash)
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Da alcune settimane la grande azienda discografica Universal Music e TikTok non riescono a trovare un accordo che regoli l’utilizzo delle canzoni di cui Universal detiene i diritti sul social network, il cui successo si basa moltissimo sull’utilizzo di brevi audio musicali.

Il 1° febbraio sono stati rimossi da TikTok circa 3 milioni di canzoni, ossia quelle che fanno parte del catalogo UMG, la divisione discografica di Universal Music. Tra queste c’erano canzoni di Taylor Swift, Billie Eilish, Justin Bieber e molti altri dei cantanti e musicisti più famosi al mondo. A partire dal primo marzo, TikTok potrebbe essere costretta a ritirare altri 4 milioni di canzoni: quel giorno scadrà infatti il contratto tra ByteDance e Universal Music Publishing Group (UMPG), la divisione editoriale del gruppo Universal.

Il mancato rinnovo di questo accordo potrebbe avere delle ripercussioni molto estese, che hanno a che fare con le modalità con cui vengono solitamente divisi i diritti d’autore delle canzoni. Semplificando, ogni canzone ha due diritti d’autore differenti: il primo riguarda la registrazione specifica di una canzone, e appartiene alle etichette (in questo caso Universal Music Group), mentre il secondo riguarda il testo e la musica di una canzone, e appartiene alle società editrici (in questo caso Universal Music Publishing Group).

Di conseguenza, se le parti non troveranno un accordo prima della scadenza, dal 1° marzo non saranno più disponibili su TikTok non soltanto le canzoni di musicisti che hanno un contratto discografico con la Universal (quelle che erano già state ritirate a febbraio), ma anche quelle di musicisti che hanno un contratto editoriale con UMPG, che sono anche di più.

Per esempio: il cantante portoricano Bad Bunny ha un contratto discografico con l’etichetta indipendente Rimas, ma uno editoriale con UMPG. Un altro caso citato dalla stampa di settore è quello di Harry Styles, che ha un contratto discografico con Columbia, ma anche uno editoriale con UMPG. Non solo: potrebbero essere rimosse dalla piattaforma anche le canzoni a cui un musicista legato da un contratto editoriale a UMPG abbia collaborato anche soltanto in minima parte, per esempio contribuendo a scrivere la musica o il testo.

Oggi è piuttosto comune che moltissimi autori – a volte più di 10 – siano coinvolti nella realizzazione di una singola canzone, e la possibilità che uno di questi abbia un contratto editoriale con UMPG è piuttosto alta.

Tim Ingham, giornalista del sito Music Business Worldwide, ha scritto di avere appreso da una fonte vicina a ByteDance, la società cinese che controlla TikTok, che il mancato rinnovo della licenza di UMPG riguarderà circa l’80% del «repertorio musicale rilevante» presente sulla piattaforma. Per questo diversi esperti hanno definito la possibilità di un mancato rinnovo tra UMPG e TikTok una «opzione nucleare». TikTok sostiene che negli Stati Uniti e nel Regno Unito le canzoni legate a UMG e UMPG rappresentino «circa il 30 per cento della musica presente sulla piattaforma», e che in altri paesi la percentuale sia ancora inferiore.

I problemi tra le parti erano cominciati a fine gennaio, quando Universal aveva pubblicato un comunicato in cui, tra le altre cose, evidenziava come TikTok non avesse offerto condizioni soddisfacenti per il rinnovo dei contratti in tre ambiti: il pagamento dei musicisti e degli autori, la tutela dagli effetti dannosi dell’intelligenza artificiale e la sicurezza online degli utenti della piattaforma. TikTok ha invece accusato Universal di usare una «narrazione falsa» e di non dare la priorità agli interessi dei musicisti. Ha inoltre detto di aver firmato accordi come quello proposto a Universal con tutte le altre principali case discografiche.

Il Wall Street Journal ha scritto che, in settimana, TikTok ha contattato Universal per sbloccare le trattative presentando una nuova proposta, che però non è stata giudicata soddisfacente dalla controparte, che ha fatto sapere che «i negoziati non sono proseguiti». Per TikTok, insomma, il mancato rinnovo con Universal, e in particolare con la sua divisione editoriale, sarebbe un bel guaio: dalla sua nascita infatti i contenuti pubblicati su TikTok e le tendenze virali che creano e su cui la piattaforma punta ogni giorno girano spessissimo intorno a estratti musicali, senza i quali la produzione di contenuti potrebbe finire col limitarsi o cambiare radicalmente.