È iniziato il processo alla responsabile delle armi del set di “Rust”, dove Alec Baldwin sparò alla direttrice della fotografia

una donna, Hannah Gutierrez Reed, in mezzo a due persone di spalle
Hannah Gutierrez-Reed, al centro (Eddie Moore/The Albuquerque Journal via AP, Pool)

Giovedì negli Stati Uniti è iniziato il processo per omicidio colposo contro Hannah Gutierrez-Reed, la responsabile delle armi sul set del film Rust, dove nel 2021 la direttrice della fotografia Halyna Hutchins fu uccisa da un colpo sparato dall’attore Alec Baldwin. La pistola di Baldwin infatti conteneva un proiettile vero, mentre avrebbe dovuto contenerne uno finto (cioè che fa solo il suono dello sparo) e nonostante le munizioni vere fossero vietate sul set. Secondo le accuse Gutierrez-Reed è responsabile sia della presenza di proiettili veri sul set, sia «delle azioni che contribuirono alla morte» di Hutchins, perché non controllò adeguatamente le munizioni e le armi presenti sul set.

Baldwin è stato incriminato per omicidio colposo involontario a gennaio, dopo che precedenti accuse erano state ritirate. L’attore disse di non sapere che l’arma fosse carica e di non averne nemmeno mai premuto il grilletto.

La procura di Santa Fe (quindi l’accusa) aveva scritto di ritenere che Gutierrez-Reed avesse bevuto alcolici e fumato marijuana la sera delle riprese, e che dunque potesse non essere del tutto lucida nel momento in cui allestì le armi successivamente maneggiate da Baldwin, e con cui venne uccisa Hutchins. La difesa di Gutierrez-Reed ha incolpato invece l’aiuto regista Dave Halls (che un anno fa aveva patteggiato sei mesi di libertà vigilata per uso negligente di un’arma mortale) di non aver fatto rispettare adeguatamente i protocolli di sicurezza, e ha attribuito la responsabilità della presenza di proiettili veri al fornitore di armi e munizioni del set. Gutierrez-Reed è accusata anche di manomissione delle prove in un altro processo relativo allo stesso incidente.

– Leggi anche: Una pistola non può sparare da sola