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  • Martedì 20 febbraio 2024

Gli agricoltori polacchi stanno bloccando il confine con l’Ucraina

Protestano contro le importazioni dei cereali ucraini, che a loro dire danneggiano il mercato polacco: per Zelensky è «una presa in giro»

Trattori che bloccano una superstrada che collega Varsavia a Lublino, 20 febbraio 2024
Trattori che bloccano una superstrada che collega Varsavia a Lublino, 20 febbraio 2024 (Omar Marques/ Getty Images)
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Negli ultimi due mesi gli agricoltori di Francia, Germania, Italia e altri paesi europei hanno organizzato blocchi stradali e manifestazioni per protestare contro le politiche agricole europee e per chiedere maggiori tutele per il loro settore, ma da qualche tempo hanno cominciato a protestare anche quelli polacchi: contestano in particolare le importazioni di grano e altri cereali dall’Ucraina, che a loro dire danneggerebbero il mercato del loro paese. Al momento ci sono file di trattori che secondo gli organizzatori delle proteste stanno bloccando circa 200 snodi stradali e diverse strade al confine tra Polonia e Ucraina, cercando di impedire l’ingresso dei camion ucraini nel paese.

Le prime proteste degli agricoltori in Polonia erano cominciate lo scorso autunno, ma nelle ultime settimane si sono intensificate. Gli agricoltori polacchi sostengono che l’importazione di cereali e altri prodotti alimentari dall’Ucraina a prezzi economici abbia creato un surplus nel mercato polacco, che come risultato ha prodotto un calo dei prezzi dei prodotti polacchi e quindi un peggioramento del tenore di vita dei produttori locali. Chiedono pertanto il blocco delle importazioni di grano e altri cereali ucraini e che sia vietato importare anche altri prodotti, tra cui frutta, uova e carne.

Un portavoce del servizio delle guardie di confine ucraine, Andrii Demchenko, ha detto che il traffico risulta bloccato su almeno sei superstrade al confine con l’Ucraina, vicino alle città di Yahodyn, Ustyluh, Uhryniv, Rava-Ruska, Shehyni e Krakovets. Secondo le autorità ucraine, al momento sono bloccati almeno 2.900 camion che sarebbero dovuti rientrare nel paese; sarebbero bloccati anche alcuni autobus e camion che trasportano armi. Nel fine settimana alcuni agricoltori polacchi avevano rovesciato parte del carico di tre camion ucraini diretti verso la Lituania, vicino al confine con Yahodyn. Oggi altri hanno rovesciato i cereali che stava trasportando un treno merci fermo vicino al confine tra la città polacca di Medyka e quella ucraina di Shehyni, nella regione di Leopoli.

In un video condiviso lunedì dopo una visita a Kupiansk, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la situazione non riguarda il grano e gli altri cereali, bensì è politica. Zelensky ha detto che «solo il 5 per cento dei prodotti agricoli esportati dall’Ucraina passa dal confine con la Polonia» e ha definito i blocchi degli agricoltori polacchi «una presa in giro» per il suo paese. L’ambasciatore ucraino in Polonia, Vasyl Zvarych, ha condannato il gesto degli agricoltori che hanno rovesciato il grano ucraino e lo ha definito «una mancanza di rispetto per il lavoro degli agricoltori ucraini, dato il contesto dell’aggressione russa». Sempre su X, uno dei vice primi ministri ucraini, Oleksandr Kubrakov, l’ha definita «una provocazione politica».

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Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l’Unione Europea aveva cancellato i dazi per l’importazione nei paesi dell’Unione di vari prodotti ucraini, fra cui quelli agricoli, per aiutare il paese durante la guerra. Nel giro di poche settimane tuttavia diversi paesi dell’Europa orientale, tra cui Polonia e Ungheria, avevano introdotto un divieto temporaneo per l’importazione dei prodotti agricoli dall’Ucraina, fra cui soprattutto il grano, uno dei beni ucraini più esportati. Le autorità di questi paesi sostenevano che la decisione delle autorità europee avesse danneggiato i propri agricoltori, e che un blocco delle importazioni fosse l’unico modo per proteggerli.

Nel maggio del 2023 per tutelare la produzione locale la Commissione Europea aveva introdotto un divieto temporaneo di esportazione di alcuni prodotti agricoli ucraini in cinque paesi confinanti (Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia), che però non si applicava ai prodotti in transito diretti verso altri paesi. A settembre, allo scadere del divieto, il governo dell’allora primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, di estrema destra, aveva introdotto un nuovo divieto di importazione per quattro tipi di cereali e altri prodotti. Il problema è che a volte i cereali diretti verso altri paesi europei restano comunque in Polonia, dove vengono venduti facendo abbassare il prezzo dei prodotti polacchi.

A gennaio l’Unione aveva detto che avrebbe introdotto un “meccanismo di tutela” che consentirebbe di introdurre nuovamente dazi qualora un quantitativo in eccesso di prodotti ucraini possa destabilizzare i mercati europei. Nel frattempo il nuovo governo del primo ministro polacco Donald Tusk ha mostrato solidarietà per le posizioni degli agricoltori, ma ha chiesto loro di non compromettere gli sforzi dell’Ucraina per la ripresa durante la guerra. Il governo di Tusk ha chiesto all’Unione Europea di raggiungere un compromesso riguardo alle esportazioni di prodotti dall’Ucraina.

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