Come si fa la “foto di classe” di tutti i candidati agli Oscar?

Viene scattata alla fine di un pranzo che si tiene ogni anno: non è facilissimo

(Un momento del video diffuso dall'Academy che mostra la mezz'ora precedente allo scatto)
(Un momento del video diffuso dall'Academy che mostra la mezz'ora precedente allo scatto)
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Ogni anno l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’associazione che assegna gli Oscar, i più importanti premi cinematografici statunitensi, organizza un pranzo in cui vengono invitati tutti i candidati. Alla fine del pranzo, che quest’anno si è tenuto il 13 febbraio all’hotel Beverly Hilton di Los Angeles, viene scattata una sorta di foto di classe di tutti i partecipanti. È un’immagine che ogni anno circola molto ed è piuttosto commentata, perché mostra famosissimi attori al fianco di meno noti candidati delle categorie tecniche e perché il gruppo ritratto è anche numericamente notevole (quest’anno i presenti erano poco meno di 200).

Vulture, il sito di cultura pop del New York Magazine, ha raccontato il dietro le quinte di questa foto: quanto ci si mette a farla, come ci si organizza concretamente e cosa succede prima e dopo lo scatto. Ne ha parlato con MaryJane Partlow, che coordina l’organizzazione degli eventi speciali dell’Academy.

Prima di tutto, spiega Partlow, i candidati non ci sono sempre davvero tutti: ogni anno manca qualcuno, ovviamente. La maggior parte, però, cerca di partecipare al pranzo e quindi alla foto, ed è una tradizione che si è interrotta soltanto durante la pandemia. Non ci sono prescrizioni sull’abbigliamento, quindi alcuni degli invitati sono molto eleganti, altri si presentano con abiti più informali, e così appaiono nella foto.

Il modo in cui sono disposte le persone nella foto di gruppo non è casuale. Gli invitati al pranzo sono suddivisi tra vari tavoli: quando è il momento di scattare la foto, viene scelto il tavolo da cui si comincia e i presenti vengono convocati uno per uno, tavolo per tavolo, nella zona in cui viene scattata la foto. A ciascuno dei tavoli è seduto un “governor” dell’Academy (i “governor” compongono una sorta di consiglio di amministrazione dell’Academy: ce ne sono 55). Le persone candidate a un Oscar per lo stesso film, che quindi hanno lavorato insieme, vengono divise e sistemate in tavoli diversi, in modo che possano conoscere gli altri candidati.

Le persone da fotografare vengono distribuite sui gradoni di una sorta di podio a più livelli: le più alte però non vengono sistemate dietro, perché altrimenti sembrerebbero ancora più alte. Partlow racconta che nel 2018, quando l’ex giocatore di basket Kobe Bryant partecipò al pranzo e alla foto (vinse poi l’Oscar per il miglior cortometraggio animato con Dear Basketball) fu sistemato in prima fila, seduto.

Perché tutto sia pronto ci vogliono circa 30 minuti. Partlow racconta che ce ne volevano 45 finché l’Academy non decise di costruire un vero e proprio set fotografico con un apposito podio bianco nella sala del ricevimento (quello che si usava prima era un podio nero di quelli che negli Stati Uniti si usano per le cerimonie di consegna dei diplomi).
Quando tutti sono sistemati, si fa un conto alla rovescia, poi il fotografo fa tra gli 8 e i 10 scatti (quest’anno ne sono stati annunciati cinque, ma erano in realtà di più). Viene infine scelto lo scatto migliore: capita che qualcuno abbia gli occhi chiusi; nella foto di quest’anno, qualcuno starnutisce.

Partlow dice che non le capita mai di ricevere richieste da persone che hanno l’impressione di non essere venute bene nella foto: «Sono tutti molto gentili, felici anche solo di esserci». La foto completa, osservabile nei suoi dettagli, si trova qui.

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