Elon Musk sta pagando le spese legali di un’attrice licenziata per le sue opinioni di destra

Quelle di Gina Carano, che recitava in “The Mandalorian” e ha fatto causa a Disney e Lucasfilm che l'avevano allontanata dalla serie tv per via di alcuni suoi post sui social network

(Emma McIntyre/Getty Images)
(Emma McIntyre/Getty Images)

Martedì l’attrice statunitense Gina Carano, che ha interpretato la mercenaria Cara Dune nelle prime due stagioni della serie tv The Mandalorian, ha fatto causa a Disney e Lucasfilm, le case produttrici della serie. Carano era stata allontanata dalla serie nel 2021 dopo aver pubblicato alcuni post di destra su vari social network: per questo il proprietario di X (ex Twitter) Elon Musk ha deciso di coprire le spese legali dell’attrice.

Musk ha detto di aver comprato Twitter nel tardo 2021 anche per via della sua crescente preoccupazione nei confronti di una presunta erosione della libertà d’espressione sulla piattaforma, e nell’agosto del 2023 si era offerto di pagare le spese legali di chiunque venisse trattato ingiustamente dal proprio datore di lavoro per via dei contenuti pubblicati sulla sua piattaforma. Molti l’avevano presa come una delle promesse senza molto fondamento che Musk annuncia di tanto in tanto, anche perché nei mesi successivi diversi accademici, attori e giornalisti sono stati licenziati per i loro tweet sulla guerra nella Striscia di Gaza senza che Musk intervenisse per offrire loro sostegno per le spese legali.

Quello di Carano è il primo caso noto di causa legale di questo tipo per cui Musk ha deciso di pagare le spese legali, ma nelle ore successive all’annuncio l’imprenditore ha anche chiesto a chiunque si sia sentito discriminato da Disney o da una delle sue aziende sussidiarie di contattarlo per ricevere aiuto legale (tra l’altro diffondendo una immagine delle politiche di inclusione della rete ABC indicata erroneamente come Disney).

Carano ha 41 anni e prima di diventare attrice è stata una lottatrice di arti marziali miste: oltre a The Mandalorian è apparsa in vari reality show, film di arti marziali e d’azione, come Fast & Furious 6, del 2013. Le sue opinioni politiche molto vicine alla destra statunitense e all’ex presidente Donald Trump avevano cominciato a far discutere nel 2020. Oltre ad aver pubblicato post in cui prendeva in giro l’uso di pronomi diversi da quelli assegnati alla nascita da parte delle persone trans, si è dichiarata pubblicamente scettica sull’uso delle mascherine per limitare la diffusione del Covid-19 e ha sostenuto la teoria del complotto secondo cui la rielezione di Trump nel 2020 sarebbe stata impedita soltanto da diffusi brogli elettorali.

L’ultima polemica in cui è stata coinvolta prima di essere licenziata da Disney e Lucasfilm, nel febbraio del 2021, riguardava un post su Instagram in cui sembrava sottintendere che il trattamento ricevuto in quanto persona con posizioni conservatrici fosse comparabile a quello degli ebrei in Germania durante la Seconda guerra mondiale.

Nel post, che in seguito aveva cancellato, aveva scritto che «gli ebrei venivano picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai bambini. La maggior parte delle persone oggi non si rende conto che i soldati nazisti riuscirono facilmente a rinchiudere migliaia di ebrei [nei campi di concentramento] solo perché prima il governo era riuscito a fare in modo che anche i loro vicini di casa li odiassero per il solo fatto di essere ebrei. In che modo questo è diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?». Il post conteneva anche un’immagine dei pogrom di Leopoli del 1941, durante i quali gruppi di militari tedeschi aiutati dalla popolazione civile massacrarono migliaia di ebrei. Per giorni era molto circolato sui social network l’hashtag #FireGinaCarano, con cui molti utenti avevano chiesto il licenziamento dell’attrice.

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Al momento del licenziamento, Lucasfilm aveva spiegato la decisione in una nota in cui aveva detto che «i post [di Carano] sui social media che denigrano le persone in base alla loro identità culturale e religiosa sono ripugnanti e inaccettabili». Fino a quel momento ci si aspettava che Carano sarebbe tornata a interpretare il personaggio di Cara Dune anche nella terza stagione di The Mandalorian: l’attrice fu invece licenziata ed esclusa dai progetti futuri. Da allora ha lavorato soprattutto per progetti finanziati da personaggi di estrema destra, come il western Terror on the Prairie, prodotto da Ben Shapiro e dal sito Daily Wire, e il film My Son Hunter, prodotto dal sito di estrema destra statunitense Breitbart per raccontare una versione romanzata del rapporto tra il presidente statunitense Joe Biden e il figlio Hunter, incriminato per due vicende giudiziarie federali.

Ora Carano chiede il risarcimento dei danni finanziari causati dal licenziamento, ma anche che Lucasfilm sia costretta ad assumerla di nuovo. Musk ha deciso di sostenerla dopo che un avvocato assunto da X aveva sentito parlare della sua storia. Nella causa, l’attrice accusa Disney e Lucasfilm di averla «presa di mira, molestata, umiliata pubblicamente, diffamata» e di aver «fatto di tutto per distruggere la sua carriera» perché lei «aveva osato esprimere le proprie opinioni (…) e opporsi alla folla di prepotenti online che le chiedevano di conformarsi alla loro ideologia progressista estrema». Secondo la causa, Lucasfilm avrebbe trattato in modo molto diverso i suoi colleghi Carl Weathers, Mark Hamill e Pedro Pascal, che sono spesso politicamente attivi sui social network ma condividono posizioni tendenzialmente progressiste.