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  • Giovedì 1 febbraio 2024

Le scuse di Mark Zuckerberg per la mancata tutela dei minori sui social

Durante un'udienza al Senato degli Stati Uniti, in cui sia lui che i capi di altre aziende del settore sono stati accusati di non fare abbastanza al riguardo

Il CEO di Meta Mark Zuckerberg durante l'udienza al Senato
Il CEO di Meta Mark Zuckerberg durante l'udienza al Senato a Washington, mercoledì 31 gennaio (AP Photo/ Jose Luis Magana)
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L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, si è scusato con le famiglie dei minorenni che si sono uccisi o hanno subito danni a causa dei social network come Instagram e Facebook, controllati appunto da Meta. Lo ha fatto mercoledì durante un’udienza al Senato degli Stati Uniti, in cui sia lui che i responsabili di altri importanti social network erano stati convocati per chiarire le politiche delle loro aziende per la tutela dei minori, ritenute insufficienti sia dai senatori Democratici che da quelli Repubblicani.

L’udienza si è tenuta davanti alla commissione Giustizia del Senato e in presenza delle famiglie di diversi bambini e adolescenti che si sono suicidati, si sono fatti del male o hanno avuto gravi problemi di salute mentale a causa dei contenuti sui social network e in particolare dell’esposizione al pericolo di sfruttamento sessuale online. In quasi quattro ore, i senatori di entrambi i partiti hanno potuto fare domande a Zuckerberg e ai responsabili di altri quattro social, TikTok, X, Snapchat e Discord.

Durante uno scambio, il senatore Repubblicano Josh Hawley ha incalzato Zuckerberg, chiedendogli se avesse compensato in qualche modo i minori che avevano subito danni oppure le loro famiglie. Quando Zuckerberg ha risposto di no, Hawley lo ha invitato a chiedere scusa alle famiglie che sedevano dietro di lui. Zuckerberg si è alzato, si è girato verso le famiglie dei minori coinvolti e ha detto: «Mi spiace per tutto quello che avete subito, è terribile. […] Nessuno dovrebbe passare quello che avete passato».

L’udienza era cominciata con le testimonianze registrate di diversi minori e delle loro famiglie, che raccontavano come tutti loro erano stati esposti agli effetti dei contenuti online. Secondo il presidente della commissione, il Democratico Dick Durbin, le aziende che controllano i social network «sono responsabili per molti dei rischi che i nostri minori corrono online», per «come sono fatti, per la mancata capacità di investire nella fiducia e nella sicurezza, e per la continua ricerca di engagement e profitto tralasciando criteri minimi di sicurezza hanno messo in pericolo i nostri figli e nipoti». Dopo anni di lavoro su questo tema, «sono arrivato alla conclusione che le aziende dei social network per come sono fatte e gestite oggi sono pericolose», ha detto il Repubblicano Lindsey Graham.

Era l’ottava volta che Zuckerberg veniva chiamato a testimoniare davanti al Congresso. Sia lui che il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, avevano deciso di presentarsi su base volontaria. I dirigenti di X, Snap (l’azienda che controlla Snapchat) e Discord invece erano stati formalmente convocati dal governo.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.