Venerdì la Corte internazionale di giustizia si pronuncerà sulla causa del Sudafrica contro Israele per genocidio

Una protesta in sostegno del popolo palestinese fuori dalla sede della Corte Internazionale di Giustizia all'Aia, nei Paesi Bassi (AP Photo/Patrick Post)
Una protesta in sostegno del popolo palestinese fuori dalla sede della Corte Internazionale di Giustizia all'Aia, nei Paesi Bassi (AP Photo/Patrick Post)

La Corte internazionale di giustizia, il più importante tribunale delle Nazioni Unite, ha annunciato che venerdì emetterà una sentenza iniziale riguardo alla causa presentata contro Israele dal Sudafrica, secondo cui la guerra nella Striscia di Gaza condotta dall’esercito israeliano costituirebbe un atto di genocidio contro il popolo palestinese.

La sentenza non riguarderà nello specifico l’accusa di genocidio – che per la complessità dell’argomento potrebbe richiedere diversi anni di processo – ma l’applicazione di una “misura provvisoria” con cui il Sudafrica chiede alla Corte la rapida interruzione delle operazioni militari di Israele. La decisione verrà comunicata dai 17 giudici della Corte durante una seduta pubblica alle 13 di venerdì, nella sede del tribunale all’Aia, nei Paesi Bassi.

Le decisioni della Corte internazionale di giustizia in teoria sono vincolanti, ma la Corte non ha davvero mezzi per farle rispettare. Per questo, anche se la Corte accettasse la richiesta del Sudafrica e approvasse una “misura provvisoria” per fermare la guerra a Gaza, non ci sarebbero grossi effetti concreti. Lo stesso accadrebbe se Israele, alla fine di un eventuale processo, fosse condannato per genocidio.

Nel diritto internazionale il crimine di genocidio ha caratteristiche specifiche e stringenti: indipendentemente dal merito del caso, è molto difficile provare in un tribunale internazionale che una guerra come quella di Israele a Gaza costituisce anche un crimine di genocidio. La Corte internazionale di giustizia, fino a oggi, non ha mai condannato per genocidio nessuno stato.

Il caso per genocidio contro Israele è stato presentato dal Sudafrica a fine dicembre ed è stato sostenuto anche da altri paesi, soprattutto arabi. Secondo l’accusa del Sudafrica, le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza violano la cosiddetta Convenzione sul genocidio, un trattato internazionale approvato dall’Assemblea generale dell’ONU nel 1948 e ratificato tra gli altri da Israele e dal Sudafrica stesso.