Le società energetiche statunitensi Chesapeake Energy e Southwestern Energy hanno annunciato un accordo per fondersi

(Brandon Bell/Getty Images)
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Giovedì le due società energetiche statunitensi Chesapeake Energy e Southwestern Energy hanno annunciato un accordo per fondersi: l’operazione ha un valore stimato di 7,4 miliardi di dollari e si concluderà entro giugno. L’azienda che originerà dalla fusione sarà una tra le società produttrici di gas naturale più grandi degli Stati Uniti, con un valore complessivo di 24 miliardi di dollari: gli attuali azionisti di Chesapeake Energy ne deterranno il 60 per cento, quelli di Southwestern il 40.

Questa fusione rientra in una tendenza più ampia per cui le compagnie energetiche statunitensi fanno accordi per creare società più grandi e competitive sui mercati internazionali: a ottobre l’azienda petrolifera Exxon Mobil ha comprato per 60 miliardi di dollari Pioneer Natural Resources; qualche settimana dopo c’è stato l’accordo da 53 miliardi con cui la società petrolifera Chevron ha comprato Hess.

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina si è aperto un grosso spazio nel mercato dell’energia per tentare di sostituire la Russia, le cui forniture di gas naturale e petrolio verso i paesi occidentali sono in parte bloccate da una serie di sanzioni economiche. Gli Stati Uniti, che fino a pochi anni fa erano specializzati soprattutto nella produzione ed esportazione di petrolio, sono ora uno dei maggiori esportatori di gas naturale.