Le foto più belle dei Golden Globe

Alla cerimonia c'erano Taylor Swift, Billie Eilish, Margot Robbie, Cillian Murphy e Robert Downey Jr., tra gli altri

Jeremy Allen White, Ayo Edebiri e Ebon Moss-Bachrach 
 (AP Photo/Chris Pizzello)
Jeremy Allen White, Ayo Edebiri e Ebon Moss-Bachrach (AP Photo/Chris Pizzello)
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Nella notte tra domenica e lunedì c’è stata la cerimonia dei Golden Globe, i riconoscimenti per il cinema e la televisione che danno inizio alla cosiddetta “stagione dei premi” del cinema americano. Quest’anno sono stati assegnati per la prima volta dalla fondazione non profit Golden Globe, che a giugno aveva sostituito in questo compito la controversa Hollywood Foreign Press Association (HFPA), protagonista di una serie di scandali che negli ultimi anni avevano intaccato la reputazione della manifestazione.

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Questa edizione dei Golden Globe, l’81esima, era molto attesa per diversi motivi: oltre a essere la prima senza la diretta partecipazione della HFPA, sono state introdotte una serie di novità nel tentativo di ampliarne il pubblico, come l’aggiunta di due nuove categorie, per il miglior spettacolo comico e per il film che ha incassato di più, vinte rispettivamente da Ricky Gervais: Armageddon e Barbie. Rispetto agli ultimi due anni, in cui i premi erano stati consegnati con cerimonie più dimesse, quest’anno la cerimonia è tornata ad avere le pretese di un tempo, con tanto di red carpet e la partecipazione di moltissime celebrità: la più attesa e commentata è stata probabilmente la cantante statunitense Taylor Swift, presente perché Taylor Swift: The Eras Tour, il film sul suo tour musicale, era candidato tra i film che hanno incassato di più.

Nonostante tutto però anche questa edizione dei Golden Globe è stata accolta abbastanza tiepidamente dalla critica: Alison Herman ha scritto su Variety che «a causa di battute forzate, di una messa in scena mal concepita e di un presentatore poco qualificato, lo spettacolo di quest’anno non è stato certo un ritorno trionfante». Herman ha criticato in particolare lo stile di conduzione del comico statunitense Jo Koy, scelto per presentare i Golden Globe appena due settimane fa. «La prova di Koy non è riuscita a catturare l’attenzione, creando invece un inizio infausto per il tentativo di riposizionare i Golden Globe. Invece di rendere lo spettacolo accattivante per un nuovo pubblico, il monologo di Koy era pieno di battute imbarazzanti sul seno di Barbie», ha sottolineato Herman.