La conferenza filorussa di Modena che sta agitando il PD

È contestata perché si svolgerà in uno spazio del Comune, amministrato da un sindaco che è dello stesso partito ma non vuole annullarla

L'intestazione della locandina della conferenza
L'intestazione della locandina della conferenza
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Negli ultimi due giorni diversi politici hanno protestato contro una conferenza di propaganda filorussa in programma il prossimo 20 gennaio a Modena, chiedendone l’annullamento al sindaco della città Gian Carlo Muzzarelli, del Partito Democratico. Per l’evento infatti è stata affittata una sala civica del Comune in via Viterbo 80, quindi in qualche modo concessa sotto la responsabilità del sindaco: quest’ultimo però finora ha detto di non volere intervenire, spiegando che la sala è stata regolarmente noleggiata e che ospitare una conferenza in spazi comunali non implica necessariamente che il Comune sostenga l’iniziativa. Le proteste sono arrivate in gran parte proprio dal partito di Muzzarelli, ma la decisione del sindaco di non intervenire è stata fortemente contestata in generale, anche in molti commenti sui social network.

L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale “Russia Emilia Romagna”, che in modo simile ad altre sparse per il paese dichiara obiettivi come la promozione dei rapporti fra Italia e Russia, ma sembra invece avere più che altro l’intento di fare propaganda per il regime del presidente russo Vladimir Putin. L’incontro del 20 gennaio è stato definito una «mostra/conferenza» su Mariupol, la città nel sudest dell’Ucraina che fu tra le più bombardate nei primi mesi dell’invasione russa, a lungo assediata e in gran parte distrutta. Da maggio del 2022 Mariupol è occupata dall’esercito russo.

Nella presentazione dell’evento la violenta occupazione dell’esercito russo a Mariupol viene descritta come una liberazione trionfale, e anzi la città viene definita «martire» di una presunta «occupazione» ucraina. La conferenza è concepita proprio per «presentare al pubblico modenese i risultati della nuova amministrazione cittadina dopo la liberazione definitiva nella primavera del 2022», dal momento che Mariupol starebbe affrontando «un veloce processo di ricostruzione sotto l’egida delle Istituzioni della Federazione Russia di cui è divenuta parte integrante».

È un racconto falso, che segue pedissequamente la narrazione del governo russo senza dare conto del disastro provocato nella città dall’occupazione russa, durata quasi tre mesi: a Mariupol l’esercito russo uccise consapevolmente moltissimi civili, distruggendo edifici e infrastrutture fondamentali per chi è rimasto a viverci.

La locandina dell’evento

Al sindaco di Modena Muzzarelli ha scritto anche l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, chiedendo di non concedere lo spazio comunale per «facilitare l’annullamento della conferenza». Secondo Melnyk il Comune dovrebbe fare il possibile per evitare «manipolazioni informative» a favore della propaganda russa.

All’interno del Partito Democratico, di cui Muzzarelli fa parte, ci sono state proteste animate sia da esponenti locali che nazionali. La deputata Lia Quartapelle per esempio mercoledì aveva scritto che «proteggersi dalle interferenze» significa anche «evitare di concedere spazi pubblici a iniziative di propaganda per la Russia». Il senatore Filippo Sensi aveva detto in modo simile di sentirsi molto offeso dal fatto che «una associazione filorussa possa fare la sua propaganda su Mariupol» in uno spazio del Comune di Modena.

Entrambi avevano chiesto al sindaco di ritirare la concessione della sala. Poco dopo però Muzzarelli aveva risposto di non essere intenzionato a farlo, spiegando che nell’affittare la sala civica l’associazione “Russia Emilia Romagna” aveva rispettato il regolamento comunale, che prevede la sottoscrizione di un impegno a «condividere i valori sanciti dalla Costituzione» e «il divieto di professare e/o praticare ideologie e comportamenti fascisti e razzisti». Muzzarelli aveva comunque precisato che il Comune di Modena non sostiene «iniziative che offrono una lettura filorussa del conflitto in corso in Ucraina», e aveva rivendicato di aver accolto in città molti profughi ucraini dall’inizio della guerra.

Anche nel PD modenese ci sono state proteste: la segretaria del partito Federica Venturelli e la responsabile per la formazione Federica Di Padova hanno diffuso una nota per chiedere di riconsiderare la concessione dello spazio comunale, verificando se sia davvero compatibile con il regolamento comunale. Il responsabile provinciale di Azione, Paolo Zanca, sostiene che la concessione sia in contrasto con il regolamento.