Carrefour smetterà di vendere i marchi di proprietà di Pepsi anche in Italia

Oltre che in Francia, Spagna e Belgio, per protestare contro gli aumenti dei prezzi

(Mario Tama/Getty Images)
(Mario Tama/Getty Images)
Caricamento player

La grande catena francese di supermercati Carrefour ha annunciato che smetterà di vendere i prodotti dei marchi posseduti dall’azienda statunitense PepsiCo a causa dell’«aumento inaccettabile» del loro prezzo. La decisione, annunciata inizialmente per la Francia, riguarda anche i supermercati in Italia, Spagna e Belgio. PepsiCo è una grande multinazionale alimentare che possiede, oltre alle note bibite alla cola da cui prende il nome, Gatorade, 7Up e le patatine Lay’s e Doritos.

Carrefour ha detto che non rifornirà le proprie scorte di questi prodotti, ma che quelli già presenti nei supermercati saranno ancora acquistabili, almeno per il momento: sugli scaffali saranno però accompagnati da un cartello che segnala la decisione di Carrefour, e l’aumento del loro prezzo.

L’anno scorso PepsiCo aveva ripetutamente aumentato i prezzi all’ingrosso dei propri prodotti: fra giugno e settembre erano cresciuti in media dell’11 per cento. A novembre aveva comunicato ai propri investitori di voler continuare con gli aumenti anche nel 2024, ma in misura minore, per adeguarsi all’inflazione. Non è noto di che entità sia l’aumento dei prezzi lamentato da Carrefour.

A novembre anche la Coca-Cola Company, la principale azienda concorrente di PepsiCo nel settore delle bibite alla cola, aveva fatto sapere che nel 2024 avrebbe aumentato i propri prezzi del 7 per cento in Francia. Il problema dell’aumento dei prezzi non riguarda solo Carrefour: il presidente di un’altra importante catena di supermercati francese, la E.Leclerc, aveva detto che a causa dell’inflazione i prezzi ai quali i supermercati comprano i prodotti per poi rivenderli erano aumentati in media fra il 6 e il 10 per cento.

La decisione di Carrefour è legata anche al modo in cui funziona la grande distribuzione, che in Francia è strettamente regolata dal governo. Le aziende alimentari e i supermercati sono tenuti a contrattare un singolo prezzo che rimane valido tutto l’anno. Questi negoziati solitamente si concludono a marzo, ma quest’anno il governo aveva chiesto alle parti di accordarsi entro gennaio, per approfittare della diminuzione dell’inflazione.

– Leggi anche: Quanto ci ha impoverito l’inflazione?

Al contrario l’anno scorso i negoziati erano stati conclusi in un momento in cui i prezzi erano a un livello particolarmente alto, e quindi sono rimasti tali tutto l’anno, nonostante in altri ambiti verso la fine del 2023 l’inflazione sia diminuita.

Carrefour è una catena di supermercati fondata in Francia ora attiva in 30 paesi. In passato aveva già protestato contro gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari: recentemente, a settembre aveva messo sugli scaffali alcuni cartelli che indicavano quali prodotti erano diminuiti di peso mantenendo lo stesso prezzo o addirittura aumentandolo, una pratica nota come shrinkflation o sgrammatura. Fra i prodotti segnalati c’erano anche le patatine Lay’s.

– Leggi anche: Le aziende che vendono confezioni sempre meno piene