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  • Mercoledì 3 gennaio 2024

C’è una nuova testimonianza sull’incidente di Capodanno in cui è coinvolto un deputato di Fratelli d’Italia

Secondo un agente di polizia presente alla festa, quando il colpo è partito Emanuele Pozzolo stava impugnando la pistola

Emanuele Pozzolo (Facebook)
Emanuele Pozzolo (Facebook)
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Mercoledì Repubblica ha pubblicato un’intervista a un agente di polizia che aveva partecipato alla festa di Capodanno durante la quale un uomo era stato ferito a una gamba da un colpo sparato dalla pistola di Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia. Seppur anonima, dato che Repubblica non ha specificato il nome dell’agente, è una testimonianza importante: finora Pozzolo ha confermato che la pistola è di sua proprietà, dicendo però di non essere stato lui a sparare. Secondo l’agente intervistato, invece, il deputato stava impugnando la pistola nel momento in cui il colpo è partito: «La stava facendo vedere ai presenti. In un attimo si è sentito il botto dello sparo, ha rimbombato. C’erano anche diversi bambini, erano in piedi anche loro».

Secondo l’agente, Pozzolo sarebbe arrivato verso l’una e mezza nel luogo dove era stata organizzata la festa, cioè la sede della Pro Loco di Rosazza, a nord di Biella, in Piemonte. La cena era finita e gli invitati si stavano preparando per rientrare a casa. A quel punto avrebbe «tirato fuori la pistola dal taschino» per mostrarla agli invitati, in quello che ha descritto come un «gesto superficiale, assolutamente immotivato». L’agente ha anche detto che è stato sparato un solo colpo e che è successo tutto «sotto i suoi occhi». «È stata una leggerezza: poteva costare davvero cara a quel ragazzo, che è un gran lavoratore, un padre di famiglia con due bambini piccoli». Pozzolo ha potuto tirare fuori la pistola dalla tasca perché la sua è una North American Arms LR22, un mini revolver lungo appena 10 centimetri.

A essere ferito è stato il genero di un uomo della scorta di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia e deputato di Fratelli d’Italia. L’uomo è stato curato all’ospedale di Ponderano, in provincia di Biella, e poi dimesso con una prognosi di 7 giorni. La procura di Biella ha aperto un’inchiesta: Pozzolo è indagato per lesioni aggravate e su richiesta della procura sono stati sequestrati l’arma e il proiettile sparato per analizzarli.

Nella mattinata del 1° gennaio il deputato era stato sottoposto alla “prova dello stub”, un test di rilevazione dei residui da sparo che si esegue sulle mani di una persona sospettata di aver azionato un’arma da fuoco e che prende il nome dal tampone (stub, in inglese) utilizzato per raccogliere le possibili tracce di polvere da sparo. Inizialmente era circolata la notizia che Pozzolo si fosse rifiutato di sottoporsi alla prova facendo appello all’immunità parlamentare. Nel pomeriggio di martedì invece è emerso che il deputato si era sottoposto al test verso le 7:30 del 1° gennaio, quindi diverse ore dopo l’accaduto. Il verbale dei Carabinieri del nucleo investigativo di Biella, citato dal Corriere della Sera, spiega che il prelievo è stato effettuato sulle mani e su alcuni indumenti indossati da Pozzolo. Al momento non si conoscono i risultati del test.

Stando alla versione fornita da Delmastro, alla festa c’era una trentina di persone, fra cui sua sorella Francesca Delmastro Delle Vedove, sindaca di Rosazza, che era andata via poco dopo la mezzanotte. Delmastro ha anche detto che Pozzolo non era stato invitato, ma che, passando davanti ai locali della Pro Loco, avrebbe riconosciuto le macchine degli invitati e gli avrebbe chiesto di poter passare più tardi per un saluto. L’incidente sarebbe avvenuto poco dopo, mentre Delmastro si trovava nel parcheggio.

Emanuele Pozzolo ha 38 anni ed è un consulente legale. È originario di Vercelli, dove ha iniziato la carriera politica prima di essere eletto in parlamento, ed è soprannominato “Manny”. Da ragazzo aderì ad Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nel 2019 fu nominato assessore comunale alle Politiche giovanili del comune di Vercelli. Apertamente contrario ai vaccini, durante la pandemia mise in difficoltà il sindaco Andrea Corsaro e l’intera maggioranza impegnata nell’organizzazione della campagna vaccinale. Sul suo profilo Facebook scrisse dell’«arroganza pseudo-scientifica di chi mette all’indice esseri umani che non intendono sottoporsi a un trattamento sanitario di natura sperimentale che fa registrare casi di gravi reazioni avverse, quando non addirittura il decesso fisico».

Alle ultime elezioni, grazie alla significativa crescita dei consensi per Fratelli d’Italia, è stato eletto deputato nel collegio Piemonte 2: è componente della commissione Affari esteri. Lo scorso aprile si è dimesso da assessore comunale di Vercelli ufficialmente a causa dell’impegno lavorativo in parlamento. In quello stesso periodo Pozzolo ha avuto uno scontro politico con il resto della maggioranza per via dell’invito del sindaco Corsaro a Gad Lerner per chiudere la manifestazione del 25 aprile.