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  • Lunedì 1 gennaio 2024

Almeno 62 persone sono morte per un forte terremoto sulla costa ovest del Giappone

Ha avuto una magnitudo di 7.6 e ha provocato gravi danni

Due soccorritori cercano delle persone fra le case distrutte nella città di Wajima, nella provincia di Ishikawa (Kyodo News via AP)
Due soccorritori cercano delle persone fra le case distrutte nella città di Wajima, nella provincia di Ishikawa (Kyodo News via AP)

Lunedì mattina lungo la costa occidentale del Giappone ci sono stati alcuni terremoti estremamente forti, il più violento dei quali ha raggiunto una magnitudo di 7.6. I terremoti hanno riguardato anzitutto la provincia di Ishikawa, che si trova nel centro del paese sulla costa ovest, e la cui città più importante è Kanazawa. Sono coinvolte anche le province di Niigata e Toyama, cioè quelle immediatamente a nord e a sud della penisola, ma le scosse si sono sentite fino alla capitale Tokyo, che si trova a oltre 400 chilometri di distanza.

Nelle aree interessate numerosi edifici sono crollati o sono stati danneggiati a causa delle scosse e almeno 62 persone sono morte. Il primo ministro Fumio Kishida ha detto che circa mille soccorritori dell’esercito giapponese sono stati mobilitati nelle operazioni di ricerca e salvataggio delle persone che potrebbero ancora trovarsi sotto le macerie.

A seguito del terremoto, le autorità giapponesi hanno diffuso un’allerta tsunami, che ha riguardato in particolare la penisola di Noto, dove sono Wajima e Suzu: a tutte le persone è stato consigliato di rifugiarsi immediatamente in un luogo elevato. L’Agenzia meteorologica giapponese aveva previsto inizialmente che contro la penisola avrebbero potuto abbattersi onde alte fino a cinque metri. L’allerta tsunami, che dapprima era stata diffusa al livello più alto, è stata in seguito abbassata e poi revocata.

La situazione rimane comunque pericolosa, anche perché le scosse sono proseguite per ore: centinaia di persone che si trovavano nella zona interessata sono state sfollate.

Sia prima sia dopo il terremoto più forte, quello di magnitudo 7.6, se ne sono verificati altri di magnitudo inferiore ma comunque elevata, tra il 4 e il 6, quasi tutti nella penisola di Noto. Il terremoto ha provocato danni piuttosto gravi in un'ampia area della costa occidentale giapponese: secondo l'azienda che fornisce l'energia elettrica ci sono 36 mila abitazioni senza corrente, le linee dei treni ad alta velocità sono state interrotte e anche le comunicazioni telefoniche o via internet sono difficoltose. L'emittente pubblica NHK ha riferito che l'aeroporto di Noto è stato chiuso a causa dei danni alla pista e al terminal e 500 persone sono rimaste bloccate all'interno dei veicoli nel parcheggio.

Anche le autorità di Vladivostok e di Nakhodka, le città russe che si trovano dall'altra parte del mar del Giappone, e quelle della Corea del Sud hanno diramato un'allerta tsunami per le proprie coste.