D, E, F, G, H, L e M

A Roma, a parte le metropolitane già costruite – A, B e C – esistono progetti per altre linee poco conosciuti e quasi tutti molto lontani dalla realizzazione

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)
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Lo stato di avanzamento dei lavori della metro C a Roma è spesso oggetto di ironie per via dei ritardi che si accumulano da anni e di cantieri che sembrano lì da sempre, come quello della futura fermata davanti al Colosseo. I lavori per la linea C cominciarono nel 2007, il primo tratto fu inaugurato nel 2014 e da allora ci sono stati vari prolungamenti: alcuni sono terminati (quello fino a San Giovanni), altri sono ancora in costruzione e alcuni non sono nemmeno cominciati. Anche sulle linee B e A, le prime due costruite in città, sono previsti lavori di prolungamento che non si sa quando inizieranno.

Ma oltre al rafforzamento delle metro A, B e C Roma studia da anni un piano per ampliare la sua rete metropolitana, sia con l’inserimento di nuove linee, sia con la conversione in metropolitane di alcune linee ferroviarie già esistenti. Ci sono progetti per una linea D (gialla), una linea E (celeste) e una linea F (viola), più altri quattro progetti di metrotranvie (G, H, L, M), cioè quel tipo di infrastrutture su rotaia su cui circolano mezzi a metà tra la metropolitana e il tram.

Tutti questi progetti sono contenuti nel più recente PUMS, il Piano urbano della mobilità sostenibile con cui i comuni stabiliscono i propri investimenti di medio periodo nelle infrastrutture. È stato approvato alla fine del 2022 dalla città metropolitana di Roma Capitale.

I lavori per la futura fermata Colosseo/Fori Imperiali della metro C vanno avanti dal 2013 e secondo le previsioni dovrebbero concludersi entro febbraio del 2025, in tempo per il Giubileo. Parallelamente, e con le stesse tempistiche, stanno andando avanti anche quelli per la stazione di Porta Metronia (le due stazioni saranno consecutive).

La novità più recente sulla metro C è invece l’inizio dei lavori per realizzare la stazione di piazza Venezia, lo scorso giugno: dovrebbero costare 700 milioni di euro e la fine è prevista per il 2033. Gli altri progetti già finanziati per la metro C sono due: il prolungamento da Piazza Venezia alla fermata che sorgerà tra Piazzale Clodio e Viale Mazzini, con i lavori da iniziare nel 2025 e che si stima dureranno circa 10 anni; e poi un altro tratto fino alla Farnesina, il cui inizio è previsto nel 2026 con una durata sempre di 10 anni. Ci sono poi altri prolungamenti in programma per gli anni a venire di cui però ancora non si sa quasi niente.

I lavori per la metro C in Piazza Venezia (Valerio Portelli/LaPresse)

Il progetto più grosso tra quelli che non sono ancora stati iniziati è la linea D, la gialla, elaborato nel 2007 anche se il consiglio comunale aveva deciso di realizzarla già nel 2005. Nelle intenzioni dovrebbe avere 22 stazioni ed essere lunga 20,4 chilometri: da Piazzale dell’Agricoltura a sud, nel quartiere EUR, fino a Via Ojetti a nord-est, passando per il centro. Su questa tratta Roma Metropolitane, la società che si occupa delle metro a Roma, stima una domanda giornaliera di circa 220mila passeggeri al giorno. La linea dovrebbe garantire una capacità di trasporto fino a 20mila passeggeri all’ora per direzione, con treni da 800 posti ciascuno. Nelle intenzioni la linea D dovrebbe garantire nelle ore di punta una frequenza di un treno ogni 90 secondi, molto ambiziosa per gli standard delle metro romane.

Per come è stata pensata la linea D dovrebbe incrociare la B alla fermata EUR Magliana, la B1 a Jonio, la A in Piazza di Spagna e la C alla fermata Venezia, che al momento è tra quelle ancora in fase di costruzione. Dovrebbe essere costruita a una profondità tra i 20 e i 25 metri nelle zone più periferiche, mentre in prossimità degli incroci con le altre linee l’intenzione è di abbassare la profondità fino a 40-50 metri. Il grande pregio di questa linea – quando la faranno, o meglio se la faranno – è che passerà in un quartiere molto frequentato ma servito scarsamente dal trasporto pubblico, cioè Trastevere.

Il progetto della linea D (da romametropolitane.it)

Nel 2008 l’investimento complessivo per il progetto fu stimato in 3,4 miliardi di euro (oggi sarebbe un po’ di più, 4,5 miliardi, al netto dell’inflazione), cioè un costo di 170 milioni di euro al chilometro, generalmente considerato piuttosto contenuto per una metropolitana. Per avere un confronto, la parte della metro C già completata è costata 330 milioni di euro al chilometro, la metro A 380. Il finanziamento sarebbe dovuto avvenire con lo strumento del project financing, cioè con i fondi di aziende private che in cambio possono guadagnare dalla gestione futura dell’opera.

I lavori sarebbero dovuti partire nel 2011, ma a novembre del 2012 il bando di gara per affidare i lavori venne revocato dopo che l’Autorità che vigila sui contratti pubblici trovò alcune irregolarità. Il progetto fu ritirato fuori dall’ex sindaca Virginia Raggi nel 2020, che puntava a finanziarlo con i soldi del Recovery Fund. L’attuale sindaco Roberto Gualtieri ha detto di voler riprendere il progetto iniziale per far cominciare i lavori entro il 2030, ma al momento non si sa niente sulle modalità di realizzazione.

Le ipotetiche linee E e F della metropolitana di Roma sono invece due progetti di trasformazione di ferrovie già esistenti, come potenziamento del servizio: rispettivamente la Roma-Lido e la Roma-Civita Castellana-Viterbo.

La Roma-Lido collega la stazione di Porta San Paolo, nel quartiere Ostiense, con la frazione romana di Ostia, sul mare: tra il 2017 e il 2018 emerse nelle discussioni per approvare il PUMS la proposta di aggiungere un prolungamento sotto terra da Porta San Paolo alla fermata Jonio della metro B1, parallelo alla linea B e appunto al suo ramo B1, ma non è mai stato avviato lo studio di fattibilità del progetto.

Il cantiere della metro C davanti al Colosseo (Cecilia Fabiano/LaPresse)

La Roma-Civita Castellana-Viterbo va da Roma a Viterbo, come si capisce facilmente dal nome, ma ha un tratto interamente urbano tra le stazioni di Piazzale Flaminio e Montebello che ha già le caratteristiche per essere considerato una metropolitana: ha una sede propria, cioè divisa dal resto del traffico, mentre il fatto che sia quasi interamente in superficie (l’unica stazione sotterranea è Piazza Euclide) non incide sulla definizione di metropolitana (nel mondo ci sono molte metropolitane sopraelevate, solo che quelle sotterranee sono più diffuse). Nel 2019 il consiglio comunale ha inserito nel PUMS la trasformazione della ferrovia in una “metropolitana leggera”, la linea F di colore viola. Al momento il cambio, perlopiù formale, non è ancora stato concretizzato. È previsto anche il rifacimento della stazione Flaminio per facilitare il collegamento con la linea A, ma i lavori sono ancora in corso.

Le metropolitane leggere, semplificando, sono metropolitane un po’ più piccole: la larghezza dei treni va da 2,2 a 2,6 metri, rispetto a quella tra 2,7 e 3,1 delle metropolitane pesanti, e hanno dai 3 ai 5 vagoni contro i 6-8 di quelle pesanti.

Ci sono poi una serie di progetti più o meno avviati per la realizzazione di quattro metrotranvie, che nelle intenzioni dovrebbero seguire la denominazione alfabetica delle metropolitane e quindi diventare le linee G, H, L e M. Le metrotranvie hanno una velocità compresa tra i 20 e i 25 chilometri orari: sono quindi più veloci di un tram (16/17 chilometri orari) ma meno di una metropolitana (solitamente tra i 28 e i 34 chilometri orari). Sono una via di mezzo anche per quanto riguarda la capienza e la distanza fra le fermate.

La linea G prevede la trasformazione in metrotranvia della ferrovia che collega la stazione Termini, quella principale, alla frazione di Giardinetti (è attualmente nota come Roma-Giardinetti o Roma-Centocelle): dovrebbe diventare quindi un mezzo più leggero e moderno rispetto a quello attuale, con un piccolo prolungamento da Giardinetti a Tor Vergata per un totale di 12,8 chilometri di infrastruttura. La Roma-Giardinetti è particolarmente antiquata e problematica, e da tempo avrebbe bisogno di essere ammodernata.

Tra i progetti di metrotranvia è l’unico che è già stato finanziato: fu annunciato da Raggi nel 2020 e il ministero delle Infrastrutture stanziò 213 milioni di euro. I lavori sarebbero dovuti cominciare nel 2022 ma sono slittati: al momento l’inizio è previsto per aprile del 2024, e l’inaugurazione per ottobre del 2027. Durante i lavori la linea attuale dovrebbe rimanere chiusa. Vista la particolare condizione ibrida, la linea si chiamerà anche “11”, secondo la numerazione della rete dei tram.

Raggi nel cantiere della stazione Fori Imperiali della metro C nel 2019 (ANSA/ANGELO CARCONI)

Degli altri progetti di metrotranvia si sa molto meno, ma sono tutti stati inseriti nel PUMS del 2022: la linea H (o 12) dovrebbe collegare Anagnina (capolinea della metro A) a Torre Angela, e la lunghezza prevista è di 9,2 chilometri. La linea L dovrebbe andare da Ostia centro a Fiera di Roma e la M dalla stazione di Trastevere al quartiere periferico Corviale. Di queste infrastrutture non si conosce ancora la lunghezza, né sono stati stimati i costi dei progetti.