• Mondo
  • Giovedì 28 dicembre 2023

Da marzo 2024 Romania e Bulgaria entreranno nell’area Schengen, ma non del tutto

L'Austria, che aveva messo il veto, ha accettato l'abolizione dei controlli per la circolazione delle persone via mare e aria, non via terra

Un punto di frontiera fra Bulgaria e Turchia (AP Photo/Valentina Petrova, File)
Un punto di frontiera fra Bulgaria e Turchia (AP Photo/Valentina Petrova, File)
Caricamento player

I governi di Bulgaria e Romania hanno trovato un accordo parziale con quello austriaco per il loro ingresso nell’area Schengen, la zona di libera circolazione che coinvolge la maggior parte dei paesi europei. I controlli alle frontiere aeree e marittime saranno aboliti da marzo 2024, mentre l’accordo non prevede l’abolizione dei controlli a quelle terrestri. L’ingresso dei due paesi nell’area Schengen era finora stato bloccato dal veto dell’Austria.

L’adesione parziale era stata proposta dall’Austria a dicembre, ed è stata definita “Schengen aerea”. Le trattative per l’abolizione dei controlli alle frontiere terrestri sono state rimandate a nuovi incontri che si terranno nel 2024. Il governo austriaco ha detto di essere disposto ad accettare l’ingresso completo dei due paesi nell’area europea di libera circolazione dei cittadini se la Commissione Europea rafforzerà i controlli alle frontiere esterne dell’Unione Europea: in particolare quelli fra Bulgaria e Turchia.

L’Austria teme che da quel confine possa entrare un gran numero di migranti, come da molti anni succede alla frontiera fra Turchia e Grecia, e che si possa aprire una nuova rotta migratoria che dalla Turchia porti a Bulgaria, Romania e al resto dei paesi dell’Unione.

Nello spazio Schengen vivono circa 420 milioni di persone, di 27 paesi: 23 sono membri dell’Unione Europea (fra questi l’Italia), a cui si sono aggiunti Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Quattro paesi dell’Unione Europea invece non ne fanno parte: l’Irlanda ha deciso di non aderire alla convenzione di Schengen (così chiamata dal nome del paese lussemburghese dove è stata firmata), Cipro non ha raggiunto i requisiti necessari, mentre per Romania e Bulgaria finora non era ancora stato raggiunto un accordo politico: per l’ingresso è necessario il consenso di tutti gli altri stati membri.

Bulgaria e Romania fanno parte dell’Unione Europea dal primo gennaio 2007, e hanno completato i requisiti tecnici per l’adesione all’area Schengen nel 2011. L’ultimo paese a entrarvi è stata la Croazia, il primo gennaio del 2023.

La Bulgaria ha vissuto anni di instabilità politica, sfruttata dal presidente Rumen Radev, un ex generale, per aumentare i propri poteri personali e nominare governi a interim (ci sono state cinque elezioni in due anni). Alcuni di questi governi temporanei erano sembrati riavvicinare la Bulgaria alla Russia. Da giugno però i due partiti filo-occidentali GERB (Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria) e Continuiamo il Cambiamento (PP) hanno trovato un accordo per un governo di coalizione: l’ingresso nell’area Schengen e l’implementazione delle misure necessarie per sbloccare i fondi europei erano i principali obiettivi del nuovo governo.