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  • Giovedì 7 dicembre 2023

L’esercito israeliano ha fermato decine di palestinesi nella Striscia

Video e foto li mostrano bendati e in mutande: Israele sospetta che siano legati ad Hamas, e nel frattempo i combattimenti continuano

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L’esercito israeliano (IDF) sta interrogando decine di uomini palestinesi che ha fermato a Jabalia e in altre zone del nord della Striscia di Gaza e sospetta abbiano legami con Hamas. In base ai video e alle fotografie condivise in queste ore sui social network, gli uomini sono stati fatti spogliare dai soldati israeliani fino a restare in mutande. In alcune immagini, li si vede accovacciati in strada con le mani legate dietro alla schiena, pronti per essere caricati su un camion dell’esercito israeliano; in altre, sono accovacciati su uno spiazzo con gli occhi bendati, sempre con le mani legate dietro alla schiena. Nel frattempo, i combattimenti nella Striscia si stanno intensificando.

Al momento non si sa esattamente quanti siano gli uomini fermati da Israele, non è chiaro se si siano tutti arresi in maniera volontaria e non si sa nemmeno se siano combattenti di Hamas, come ha scritto invece Haaretz, secondo cui sarebbe il maggior numero di membri del gruppo radicale arresi dall’inizio della guerra, lo scorso 7 ottobre. In base alle informazioni ottenute da Al Jazeera gli uomini fermati si trovavano in alcune scuole gestite dall’ONU nel nord della Striscia di Gaza e utilizzate come rifugio. Il Times of Israel si è limitato a dire che potevano essere sospettati di far parte di Hamas.

Inizialmente l’esercito israeliano non aveva commentato le immagini circolate online. Dopo alcune ore però il suo portavoce, Daniel Hagari, ha detto che l’IDF e lo Shin Bet, cioè i servizi segreti interni, «hanno arrestato e interrogato centinaia di persone sospettate di attività terroristiche, molte delle quali si sono arrese, anche negli ultimi giorni». Commentando le immagini, Hagari ha detto che «Jabalia e Shejaiya sono ‘centri di gravità’… per i terroristi», e che Israele «sta arrestando e interrogando chiunque sia rimasto in quelle zone, chi esce dai tunnel, chi dagli edifici», per identificarlo e capire chi abbia legami con Hamas e chi no.

Un abitante di Beit Lahia, nel nord della Striscia, ha detto ad Haaretz che l’esercito israeliano ha arrestato tutti i giovani della zona, compresi civili. Un testimone citato dall’organizzazione per i diritti umani Euro-Med Human Rights Monitor invece ha detto di aver visto i soldati israeliani uccidere almeno sette uomini che non avevano rispettato le indicazioni date. Tra le persone fermate ci sarebbe anche Diaa al-Kahlout, un giornalista del sito di notizie The New Arab.

Intanto gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza stanno proseguendo. All’inizio della settimana l’esercito israeliano ha accerchiato ed è poi entrato a Khan Yunis, la città più grande del sud della Striscia, e giovedì ha compiuto attacchi e bombardamenti anche nel nord. L’IDF ha detto che Hamas ha lanciato razzi verso la città israeliana di Beersheba, a partire dalle zone in cui si è rifugiata la popolazione civile palestinese, nel sud della Striscia; Israele ha anche detto di aver risposto al lancio di missili diretti verso il suo territorio provenienti dalla Siria e dal Libano.

L’esercito israeliano ha fatto sapere che giovedì durante i combattimenti sono stati uccisi cinque soldati, tra cui Gal Meir Eisenkot, che aveva 25 anni ed era il figlio dell’ex capo di stato maggiore Gadi Eisenkot, l’attuale ministro del gabinetto di guerra. Attualmente i soldati israeliani morti nel conflitto sono 418, mentre le persone israeliane uccise dagli attacchi dello scorso 7 ottobre circa 1.150. Il numero dei palestinesi uccisi comunicato dal ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas, ha invece superato i 17mila su una popolazione totale di circa 2 milioni di abitanti, quasi tutti civili.

– Leggi anche: L’esercito israeliano contro i tunnel di Hamas

La guerra di Israele nella Striscia di Gaza va avanti ormai da due mesi. I bombardamenti israeliani sono cominciati il giorno stesso del feroce attacco dei miliziani di Hamas contro i civili israeliani, e a fine ottobre l’esercito israeliano ha avviato una massiccia invasione di terra.

L’operazione di questi mesi è già una delle più lunghe della storia recente di Israele. Alcune analisi, però, sostengono che potrebbe andare avanti ancora a lungo, soprattutto perché il suo obiettivo finale, cioè la distruzione di Hamas, sembra estremamente complicato da raggiungere in poco tempo: sempre che sia possibile raggiungerlo.

– Leggi anche: Cos’ha ottenuto Israele finora