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  • Lunedì 4 dicembre 2023

In Giappone c’è un problema di aggressioni di orsi

Era dal 2006 che non ce n'erano tante come quest'anno: da aprile 212 persone sono state aggredite e sei sono morte

Un orso bruno in un prato a Sapporo, nell'isola giapponese di Hokkaido, il 18 giugno 2021 (NTV via AP)
Un orso bruno in un prato a Sapporo, nell'isola giapponese di Hokkaido, il 18 giugno 2021 (NTV via AP)
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In Giappone quest’anno c’è stato un numero molto alto di aggressioni di orsi a esseri umani: sono state almeno 193 tra aprile e novembre secondo i dati del ministero dell’Ambiente giapponese, mai così tante da quando si è iniziato a registrare questi dati nel 2006. Le persone coinvolte nelle aggressioni di quest’anno sono state 212, di cui sei morte a causa delle ferite. Fino a quest’anno il record di aggressioni precedente risaliva al 2020, quando vennero aggredite 158 persone.

Per confronto, in Italia ci sono state solo 7 aggressioni in 150 anni fino al 2022: la prima mortale è stata quella ad Andrea Papi lo scorso aprile. In Giappone però il numero di orsi è molto più alto: non esiste una stima aggiornata ufficiale, ma secondo il quotidiano Yomiuri Shimbun sarebbero più di 55mila in tutto il paese e la popolazione è in aumento. In Italia gli orsi sono circa 200 invece, di cui 50-60 negli Appennini tra Abruzzo, Lazio e Molise e il resto in Trentino.

Secondo gli esperti giapponesi l’aumento di incontri tra orsi e persone nell’ultimo anno e l’associato aumento di aggressioni sono dovuti al fatto che dopo un anno di grande abbondanza di ghiande e faggine (i frutti dei faggi), ce n’è stato uno di scarsità delle stesse. Per questo il gran numero di cuccioli di orso nati e cresciuti nel 2022 si è trovato ad affrontare una carenza di cibo quest’anno, che li ha spinti ad avvicinarsi alle aree abitate dalle persone in cerca di cibo. Molte delle aggressioni sono avvenute proprio in zone abitate. Per tre quarti si sono verificate nel nord del paese.

In Giappone vivono due specie di orsi: l’orso bruno dell’Ussuri (Ursus arctos lasiotus), che è una sottospecie dell’orso bruno (Ursus arctos) e vive nell’isola settentrionale di Hokkaido, e l’orso nero giapponese (Ursus thibetanus japonicus), che invece vive sull’isola di Honshu, dove si trova Tokyo, e nella più piccola Shikoku. L’orso bruno dell’Ussuri ha dimensioni simili a quelle degli orsi italiani, che sono orsi bruni (Ursus arctos) e orsi bruni marsicani (Ursus arctos marsicanus): possono raggiungere i 2,5 metri di altezza quando sono ritti sulle zampe posteriori e un peso superiore ai 400 chilogrammi. Gli orsi neri giapponesi invece sono più piccoli, raggiungono al massimo un metro e mezzo di lunghezza e un peso di 120 chili.

Secondo la stima dello Yomiuri Shimbun ci sono 44mila orsi neri giapponesi e 11.700 orsi bruni dell’Ussuri.

Normalmente gli orsi vanno in ibernazione a partire da dicembre, e per questo i casi di incontri con le persone diminuiscono tra l’ultimo mese dell’anno e l’inizio della primavera. Tuttavia gli esperti di orsi e le autorità stanno avvisando la popolazione di fare attenzione ai comportamenti che possono favorire incontri e aggressioni di orsi anche adesso, perché la scarsità di cibo degli ultimi mesi potrebbe spingere alcuni orsi a non andare in letargo. «Gli orsi che non hanno mangiato abbastanza e non si sono potuti preparare all’ibernazione potrebbero continuare a vagare», ha detto Teruki Oka capo dell’Istituto di ricerca forestale dello Shikoku al Mainichi Shimbun. Un tempo gli avvistamenti di orsi a fine novembre erano rari ma nelle ultime settimane ce ne sono stati diversi.

Nel tempo, in parallelo all’aumento delle popolazioni di orsi, il rischio di incontri tra orsi e persone è aumentato anche perché in Giappone molte zone rurali sono state abbandonate per questioni demografiche ed economiche, e di conseguenza le foreste si sono espanse.

– Leggi anche: I comportamenti da seguire per evitare aggressioni di orsi