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  • Domenica 26 novembre 2023

All’Arena di Milano si è giocato un derby fra Inter e Milan dopo 77 anni

L'impianto per il calcio più antico d’Italia è diventato lo stadio dell’Inter femminile, che lo ha inaugurato con una vittoria

di Pietro Cabrio

L'Inter femminile festeggia la vittoria nel derby contro il Milan all'Arena Civica (Marco Luzzani/Getty Images)
L'Inter femminile festeggia la vittoria nel derby contro il Milan all'Arena Civica (Marco Luzzani/Getty Images)
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Sabato pomeriggio l’Arena Civica di Milano, uno dei più antichi impianti sportivi della città nonché lo stadio per il calcio più antico d’Italia fra quelli attualmente in uso, è tornata a ospitare un derby fra Inter e Milan a 77 anni di distanza dall’ultimo, disputato il 21 luglio del 1946. I primi ventitré derby giocati nello stadio all’interno di Parco Sempione furono maschili: quello di sabato è stato invece femminile, dato che d’ora in avanti l’Arena sarà lo stadio di casa dell’Inter femminile, come lo fu tra il 1930 e il 1947 per la squadra maschile.

Come gara inaugurale all’Inter è andata bene: ha vinto 1-0 e così, dopo l’ultima sconfitta contro la Juventus, si è riportata a ridosso della terza posizione in classifica, che da quest’anno qualificherà per la Champions League. Con lo Scudetto che presumibilmente sarà conteso ancora da Roma e Juventus, le due squadre di gran lunga più forti del campionato, la terza posizione è l’obiettivo minimo delle squadre che stanno subito dietro come l’Inter, la Fiorentina o il Milan, se riuscirà a risolvere le difficoltà che sta avendo (meno di una settimana fa ha esonerato il suo allenatore).

Inter e Milan prima della partita (Marco Luzzani/Getty Images)

Il ritorno dell’Inter all’Arena Civica è una notizia rilevante per il movimento femminile, le cui squadre hanno bisogno di visibilità per avvicinarsi a un pubblico che, come già si osserva in altri paesi, può raggiungere numeri consistenti e aiutare quindi il sostentamento di tutto il sistema. In Italia il calcio femminile di alto livello è diventato professionistico soltanto dalla scorsa stagione, e diverse squadre stanno cercando opportunità e occasioni di aumentare la propria base di tifosi e tifose.

Fino a pochi anni fa l’Inter giocava le sue partite casalinghe a Sedriano, un piccolo comune distante una ventina di chilometri da Milano. Tra il 2018 e il 2019, nella stagione della promozione dalla Serie B alla Serie A, si trasferì in uno dei centri sportivi dell’Inter, quello tra Niguarda e Bresso. Già allora la miglior accessibilità della nuova sede produsse un aumento degli spettatori, poi proseguito con il trasferimento allo stadio Breda di Sesto San Giovanni, appena fuori Milano, dove l’Inter è diventata una delle squadre di alta classifica della Serie A.

Con il trasferimento all’Arena Civica ora l’Inter cercherà di consolidare definitivamente le attività e la presenza della sua squadra femminile: un po’ come ha fatto di recente la Roma, che ha vinto il suo primo Scudetto nell’anno in cui si è confermata la squadra femminile più seguita d’Italia giocando al Tre Fontane, nel quartiere dell’Eur. Per la città di Milano non esiste un impianto più accessibile e alla portata di tutti come l’Arena Civica, distante poco più di un chilometro in linea d’aria dal Duomo.

Proprio per questi motivi, e per celebrare il ritorno nel vecchio stadio, il derby di sabato era a ingresso gratuito e buona parte dei circa 5mila posti è stata occupata, anche da chi si trovava casualmente a passeggio dentro Parco Sempione e non si era registrato in precedenza nella pagina online messa a disposizione dall’Inter.

La tribuna scoperta dell’Arena Civica (Marco Luzzani/Getty Images)

La concessione dell’Arena all’Inter è stata possibile grazie a un accordo con il comune di Milano, che in questo modo proverà a valorizzare uno stadio già usato per allenamenti e gare di atletica e dove il 15 maggio del 1910 la Nazionale di calcio maschile giocò la prima partita della sua storia. Per adattare l’impianto ai nuovi usi il comune lo ha ristrutturato stanziando quasi 4 milioni di euro per interventi che hanno riguardato pista d’atletica, spogliatoi, prato e tribune.

L’impianto fu progettato dall’architetto Luigi Canonica e inaugurato nel 1807 alla presenza di Napoleone Bonaparte, che due anni prima era stato proclamato re d’Italia. Prima di iniziare a ospitare stabilmente gli sport moderni, l’Arena veniva utilizzata per spettacoli che richiamavano la tradizione imperiale romana. Veniva anche riempita d’acqua per mettere in scena battaglie navali, e a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento ospitò in Italia il Wild West Show di Buffalo Bill, all’epoca conosciuto come “il più grande spettacolo al mondo”.

Nel secondo dopoguerra il calcio si allontanò dall’Arena per fare spazio al rugby e all’atletica e più in generale a un utilizzo meno frequente che in passato. Nel 2002 è stata intitolata a Gianni Brera, giornalista a lungo direttore della Gazzetta dello Sport e tra i personaggi più influenti del calcio italiano del Novecento. Più di recente alcune piccole squadre di calcio milanesi come il Brera e l’Alcione erano tornate a giocarci saltuariamente.

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