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  • Mercoledì 22 novembre 2023

Nella Death Valley è apparso un grande lago

Si è formato alla fine di agosto, dopo il passaggio della tempesta tropicale Hilary, e ci sta mettendo più del previsto a evaporare

Il lago a fine ottobre (Mario Tama / Getty Images)
Il lago a fine ottobre (Mario Tama / Getty Images)
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Quando il parco nazionale della Death Valley, in California, ha riaperto a metà ottobre, dopo due mesi di chiusura, i turisti si sono trovati davanti a un paesaggio atipico: nel bacino di Badwater, il punto di terra emersa più basso del Nord America, si era formato un lago. È successo dopo che a fine agosto, con la tempesta tropicale Hilary, era piovuta nella zona la quantità di acqua che di solito cade in un anno. La Death Valley è considerata il luogo più caldo della terra, quindi il fatto che a inizio novembre il lago fosse ancora largo più di 3 chilometri e lungo circa 6 chilometri e mezzo è stato considerato abbastanza eccezionale.

Le sue dimensioni ora si stanno restringendo ma non è ancora evaporato completamente, cosa che si era ipotizzato sarebbe potuta succedere entro la metà di novembre. Tuttavia, secondo gli esperti questo fenomeno diventerà più frequente.

La Death Valley (Valle della Morte) è una depressione desertica nella parte est della California, al confine con il Nevada. Le temperature diurne in questo periodo dell’anno non superano i 25 gradi ma d’estate arrivano anche a 50 gradi: dipende dalla profondità e dalla forma della valle, che è lunga e stretta, circondata da alte catene montuose, e nei suoi punti più bassi si trova a 86 metri sotto il livello del mare. Questa conformazione favorisce l’accumulo di aria calda al suolo, rallentandone gli scambi con quella circostante, spesso stagnante.

Il Badwater Basin è una delle aree più conosciute del parco: è una salina di 518 chilometri quadrati 86 metri sotto il livello del mare, derivata da una serie di laghi che si sono formati e prosciugati nel corso dei millenni.

Alla fine di agosto la pioggia caduta sul parco e in particolare sulle sue montagne non ha solo formato il lago, ma ha anche trasportato a valle molti detriti: oltre 2mila chilometri delle strade utilizzate per muoversi dentro la Death Valley, che è grande quanto metà della Calabria, sono state danneggiate. Per questo motivo, il parco è rimasto chiuso per due mesi e ha riaperto a metà ottobre, quando le prime foto del lago sono state pubblicate su internet.

Secondo i funzionari del parco la profondità massima del lago ha raggiunto il metro e mezzo ma ora in quasi tutta la superficie non supera pochi centimetri. Dato il clima e la mancanza di un flusso d’acqua che lo alimenti il lago sta lentamente evaporando, ma non è chiaro quando scomparirà: all’inizio di novembre la guardia forestale del parco Nichole Andler aveva detto in un’intervista che in base al meteo ci sarebbero potute volere da un paio di settimane fino a qualche mese.

L’ultima volta che le piogge avevano creato un lago nella Death Valley era stato nel 2005, ma le sue dimensioni erano molto ridotte rispetto a quello attuale. Ad agosto del 2022 però un’altra tempesta aveva provocato un’inondazione che aveva bloccato nella Death Valley circa mille persone, fra turisti e staff del parco. La guardia forestale Abby Wines, che gestisce la sicurezza del parco, ha detto che le alluvioni improvvise hanno da sempre modellato il terreno della Valle, ma che il cambiamento climatico le ha rese più frequenti e dannose.

In passato le piogge erano più frequenti ma più leggere e questo dava il tempo al terreno di assorbire parte dell’acqua. Un clima che alterna invece lunghi periodi di siccità ed elevate temperature a tempeste come quella di agosto favorisce le inondazioni, dato che il terreno secco diventa “impermeabile” alle grandi quantità d’acqua che si accumulano in superficie, trasportano detriti a valle e provocano inondazioni, creando in questo caso un lago. I danni provocati da queste tempeste sono molti e le strade richiedono mesi di manutenzione prima di tornare a essere percorribili.