È stato trovato il corpo di Giulia Cecchettin

Nella zona del lago di Barcis vicino a Pordenone: la ragazza era scomparsa sabato scorso insieme a Filippo Turetta, da ieri ricercato per tentato omicidio

(Google Street View)
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Il corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre insieme a Filippo Turetta, è stato trovato nella zona tra il lago di Barcis e Piancavallo (in località Pian delle More) in provincia di Pordenone, nell’ambito delle ricerche sui due giovani. La notizia del ritrovamento di un corpo era stata diffusa in mattinata e in seguito confermata dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, dopo che per tutta la mattina erano state effettuate ricerche in quell’area, perché lungo il percorso che Turetta aveva seguito in automobile, secondo le ricostruzioni e le rilevazioni dei passaggi della sua auto. Venerdì lo stesso Turetta era diventato indagato con l’accusa di tentato omicidio, dopo che un video mostrava una sua aggressione nei confronti di Cecchettin avvenuta nella notte della scomparsa.

Le ricerche dei due giovani, entrambi di 22 anni, proseguivano ormai da una settimana tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige. Cecchettin viveva a Vigonovo (Venezia) e Turetta a Torreglia (Padova): erano entrambi studenti di Ingegneria biomedica presso l’Università di Padova e avevano avuto una relazione, che Cecchettin aveva deciso di interrompere mantenendo comunque l’amicizia. La frequentazione era proseguita e i due giovani studiavano spesso insieme, aveva spiegato la famiglia della ragazza.

La sera dell’11 novembre, Turetta era passato a prendere Cecchettin per trascorrere qualche ora insieme in un centro commerciale vicino a Marghera. Aveva inviato un messaggio alla madre intorno alle 19 dicendo che avrebbe cenato fuori, circostanza confermata da alcuni testimoni che dicono di avere visto i due insieme al tavolo di un McDonald’s all’interno del centro commerciale. Poco prima delle 23, Cecchettin aveva poi inviato un messaggio alla sorella per commentare alcuni capi di abbigliamento, l’ultima comunicazione della ragazza con la famiglia. Da quel momento non si erano avute più notizie di entrambi.

Un testimone aveva detto che intorno alle 23:15 del giorno della scomparsa aveva notato una coppia che stava litigando in un parcheggio nella zona di Vigonovo. Lei aveva chiesto aiuto, poi era stata convinta o forzata a risalire sull’automobile, che dopo qualche momento era partita. L’uomo aveva chiamato il numero di emergenza, ma era ormai troppo tardi e l’automobile non c’era più. Il testimone aveva detto di non avere riconosciuto il modello dell’automobile – quella usata da Turetta è una Fiat Grande Punto nera – di conseguenza non era certo dell’identità delle due persone che si trovavano nel parcheggio.

Nei giorni seguenti attraverso telecamere e sistemi di rilevazione delle targhe, la polizia aveva registrato il passaggio dell’auto di Turetta in varie zone del bellunese e in seguito erano arrivate segnalazioni su un passaggio in Austria. Non era però chiaro se a bordo ci fossero entrambi. In seguito erano emersi dettagli circa un video di una telecamera a circuito chiuso, che aveva ripreso un violento litigio tra Cecchettin e Turetta con quest’ultimo che aveva poi caricato la ragazza ferita nella propria automobile.

Di Turetta non si hanno ancora notizie ed è stato emesso nei suoi confronti un mandato di arresto europeo.