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  • Domenica 15 ottobre 2023

La questione del premio a una scrittrice palestinese alla Fiera del Libro di Francoforte

Lo ha vinto un romanzo sullo stupro e l'omicidio di una ragazza da parte di soldati israeliani nel 1949: la premiazione è stata posticipata

La scrittrice palestinese Adania Shibli durante un evento del Salone del Libro di Torino del 2021 (Canale YouTube della Fondazione Merz)
La scrittrice palestinese Adania Shibli durante un evento del Salone del Libro di Torino del 2021 (Canale YouTube della Fondazione Merz)
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Il 20 ottobre la scrittrice palestinese Adania Shibli avrebbe dovuto ricevere un premio letterario in occasione della Fiera del Libro di Francoforte, ma la cerimonia di premiazione è stata posticipata a data da destinarsi a causa del conflitto tra Hamas e Israele. Per questo vari addetti ai lavori dell’editoria e della cultura hanno criticato la fiera, la più importante del mondo per il settore librario, e sia la Sharjah Book Authority, l’ente degli Emirati Arabi Uniti che si occupa di promozione della cultura letteraria araba, che l’Associazione degli editori turchi hanno annullato la propria partecipazione all’evento.

Litprom, l’associazione culturale che assegna il premio vinto da Shibli, non ha spiegato nel dettaglio le motivazioni del rinvio della premiazione, ne ha solo dato comunicazione scrivendo sul proprio sito che la scelta è dovuta alla «guerra iniziata da Hamas per cui milioni di persone in Israele e Palestina stanno soffrendo». Negli scorsi giorni tuttavia alcuni giornali di lingua tedesca avevano criticato la premiazione di Shibli o l’avevano definita poco opportuna per via del contenuto del romanzo per cui la scrittrice ha vinto il premio, Un dettaglio minore. La prima parte del libro racconta lo stupro e l’omicidio di una ragazza beduina palestinese compiuto realmente da un gruppo di soldati israeliani nel 1949; la seconda è la storia (inventata) di una giornalista di Ramallah che decide di indagare sulla vicenda ai giorni nostri e alla fine del libro viene uccisa da altri soldati israeliani dopo essersi avventurata in una zona militare senza permesso.

Il 10 ottobre Die Tageszeitung, un quotidiano tedesco di sinistra, aveva pubblicato un articolo del giornalista Carsten Otte che criticava l’assegnazione del premio a Shibli – avvenuta a giugno – definendo Un dettaglio minore «un’opera che ritrae lo stato di Israele come una macchina di morte», in cui «tutti gli israeliani sono anonimi stupratori e assassini, mentre i palestinesi sono vittime di invasori col grilletto facile». Otte ha scritto che il romanzo ha «basi ideologiche» e che il suo finale, l’uccisione della giornalista palestinese, lo rende una specie di pamphlet (quel genere di brevi saggi in cui si prende una posizione su un argomento di attualità con intento polemico o satirico).

L’articolo di Otte menzionava inoltre che quest’estate il critico Ulrich Noller aveva lasciato la giuria assegnatrice del premio come forma di protesta nei confronti della scelta di Un dettaglio minore, ritenendo che proponesse una «narrazione anti-israeliana e antisemita» e che «non solo permettesse questo tipo di lettura ma la facilitasse».

Dopo l’articolo di Die Tageszeitung anche altri giornali di lingua tedesca hanno preso parte al dibattito. Sul quotidiano svizzero Tages-Anzeiger, che è tendenzialmente orientato verso il centrosinistra, Nora Zukker si è associata alle critiche di Otte descrivendo il romanzo di Shibli come antisemita e dicendo che la discussione sul romanzo «potrebbe essere solo l’inizio di un dibattito su come gestire la letteratura che contiene voci anti-israeliane e antisemite nella scena culturale tedesca», tuttora molto influenzata dall’elaborazione dello sterminio degli ebrei europei negli anni del nazismo.

– Leggi anche: Nell’ultima settimana ci sono stati diversi episodi antisemiti in Europa

In Svizzera la questione è stata seguita anche perché Shibli ha insegnato all’Università di Berna e da luglio è ospitata dalla Literaturhaus di Zurigo, un’istituzione culturale che sostiene il lavoro degli scrittori.

In risposta alle domande su Shibli, i gestori della Literaturhaus hanno detto di condannare «tutte le forme di violenza e di credere nella libertà dell’arte e della letteratura» e di essere «scioccati dagli eventi di questi giorni, al pari della scrittrice Adania Shibli». Hanno anche detto che i lettori di un romanzo possono «avere punti di vista anche molto diversi su un testo e arrivare a giudizi diversi».

Non tutti i giornali tedeschi hanno espresso commenti negativi nei confronti di Shibli e del premio che le ha assegnato Litprom. Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che è uno dei più autorevoli quotidiani tedeschi, conservatore e molto seguito per le sue pagine culturali, il critico Andreas Platthaus ha ricordato che le letture di un romanzo «sono interpretazioni, non fatti» e ha scritto che la sua è diversa da quella di altri critici. Platthaus ha anche paragonato le richieste di annullamento del premio a Un dettaglio minore alle richieste di divieti sulla diffusione di arte di origine russa dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e si è augurato che la stessa Shibli parli delle sue opinioni sull’attuale situazione a Gaza e in Israele.

Finora la scrittrice non ha commentato.

Inizialmente Litprom aveva comunicato che la decisione di posticipare la premiazione era stata presa in accordo con Shibli, ma ha poi corretto quella parte della sua nota dopo che New Directions, la casa editrice statunitense che ha pubblicato in inglese Un dettaglio minore, ha detto che non era vero in un tweet. Oltre a New Directions anche altri editori internazionali di Shibli hanno criticato la decisione di Litprom ed espresso il proprio sostegno alla scrittrice, tra cui l’italiana La nave di Teseo, che ha pubblicato Un dettaglio minore nel 2021. Anche alcuni scrittori e giornalisti italiani hanno pubblicato messaggi analoghi, compreso Gad Lerner, che ha scritto: «Aiuta Israele chi ne critica gli errori e dà spazio anche agli intellettuali arabi».

Un dettaglio minore venne pubblicato originariamente in arabo nel 2017 da una casa editrice libanese e poi tradotto in molte lingue (in spagnolo nel 2019, in inglese e francese nel 2020, nel 2021 in italiano e nel 2022 in tedesco) ricevendo ottime critiche. Sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito era stato candidato a due prestigiosi premi letterari, i National Book Awards e l’International Booker Prize.

Il premio assegnato da Litprom, che è un’associazione legata alla Fiera del Libro di Francoforte e finanziata tra gli altri dal governo tedesco, è riservato a scrittrici «del sud del mondo», cioè provenienti dall’Africa, dall’Asia, dai paesi arabi e dell’America Latina, per promuoverne il lavoro e accrescerne la visibilità nell’editoria internazionale.

In risposta alle critiche che la Fiera del Libro di Francoforte sta ricevendo negli ultimi giorni per il rinvio della premiazione di Shibli, il direttore della fiera Juergen Boos ha detto che la responsabilità della cerimonia di premiazione è di Litprom. Boos, che comunque è anche membro del consiglio di amministrazione di Litprom, ha anche detto che per via della situazione in Israele l’organizzazione della fiera vuole «rendere particolarmente visibili le voci ebraiche e israeliane» durante l’evento.