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  • Domenica 8 ottobre 2023

Le violenze e i sequestri a Sderot

Cosa è successo sabato nella più grande città israeliana vicino alla Striscia di Gaza, per ore sotto il controllo dei miliziani di Hamas

Un soldato israeliano davanti a due corpi di israeliani uccisi dai miliziani di Hamas (AP Photo/Tsafrir Abayov)
Un soldato israeliano davanti a due corpi di israeliani uccisi dai miliziani di Hamas (AP Photo/Tsafrir Abayov)

Sderot è la più grande città israeliana vicino alla Striscia di Gaza, la porzione di territorio controllata dal gruppo radicale islamista Hamas da cui sabato è partito un attacco senza precedenti nei confronti di Israele, il più grave da decenni a questa parte. Come altre città israeliane vicine alla Striscia, Sderot è stata attaccata via terra: un fatto eccezionale, perché finora gli attacchi di Hamas erano stati compiuti per lo più con lanci di razzi dalla Striscia, tanto che Sderot è soprannominata “la capitale mondiale dei bunker”.

Nel corso di tutta la giornata di sabato i miliziani di Hamas hanno compiuto violenze e atti intimidatori contro i residenti di Sderot, prendendone un numero imprecisato in ostaggio e scontrandosi fino a notte fonda con l’esercito israeliano. I fatti di Sderot hanno attirato molte attenzioni e sono stati documentati con numerose foto e video, esemplari di quanto successo in molte altre città israeliane attaccate da Hamas.

Sderot ha circa 25mila abitanti e dista dalla Striscia di Gaza circa un chilometro in linea d’aria. Di solito per la città girano parecchi soldati e poliziotti: la prima volta che Sderot fu raggiunta da un razzo era il 2001, e solo dal 2004 al 2014 si stima che i razzi e le granate che l’hanno colpita siano stati 8.600. È per questo che nel tempo sono stati costruiti bunker in ogni angolo della città: oggi se ne contano almeno 286, vicino a fermate degli autobus, a scuole e a negozi. C’è anche un bunker ricavato da una vecchia fabbrica fortificata che funziona come un parco giochi per bambini.

Sderot è stata una delle prime città israeliane a essere attaccata sabato mattina, intorno alle 7 locali (le 6 italiane). Online sono circolate immagini e video che ritraevano furgoni con sopra gruppi di uomini armati che entravano in città e poi giravano indisturbati per le sue strade, entrando nelle case o appostandosi sui tetti degli edifici, come se fosse disabitata.

Fin dalle prime ore dell’attacco i residenti della città si sono barricati in casa, mentre nel frattempo procedevano irruzioni nelle abitazioni e spari contro veicoli civili che passavano per le strade. Anche a Sderot, come in altre città israeliane, i miliziani hanno preso alcuni civili in ostaggio: sono stati diffusi video che mostravano violenze e rapimenti concitati di persone prelevate dalle proprie case, caricate su motorini e altri veicoli e portate via.

Domenica mattina è stata diffusa la prima comunicazione ufficiale sul numero di civili e soldati israeliani presi in ostaggio da Hamas: secondo l’ambasciata israeliana negli Stati Uniti sono 100, di cui però per ora non si sa nulla, né l’identità né le condizioni.

Nel frattempo, nel corso della giornata, il racconto dell’attacco di Hamas contro Israele si è rapidamente riempito di immagini di cadaveri abbandonati per strada, di civili uccisi alle fermate degli autobus o in cortili e spazi pubblici vicino alle case. Molte di queste immagini provenivano proprio da Sderot. Nella foto qui sotto, ma ne sono circolate altre simili, si vedono almeno tre corpi, coperti da teli, di persone uccise verosimilmente dai miliziani palestinesi ad una fermata dell’autobus in città (sul terreno non ci sono buche o altri elementi che facciano pensare a un attacco aereo).

Corpi di persone uccise a una fermata dell’autobus di Sderot (AP Photo/Tsafrir Abayov)

Altre persone sono state uccise nelle strade vicine al centro della città, a bordo di automobili e altri veicoli, forse mentre cercavano di andarsene, anche se le informazioni sono ancora piuttosto frammentate e molto di quel che è successo si saprà nei prossimi giorni (le immagini sono molto impressionanti, avvisati, ma importanti per documentare quanto accaduto).

Nel tardo pomeriggio a Sderot sono entrati i soldati dell’esercito israeliano, e fino a notte fonda sono proseguiti scontri e sparatorie coi miliziani. L’esercito ha cercato i miliziani di Hamas casa per casa, e gli scontri si sono concentrati soprattutto attorno a una stazione di polizia in cui fin dal mattino si erano asserragliati alcuni miliziani prendendone il controllo. In serata, dopo una sparatoria durata ore, le forze israeliane hanno avviato un’operazione per demolire la costruzione. Ne hanno ripreso il controllo nella notte tra sabato e domenica: secondo quanto riferito sarebbero stati uccisi 10 miliziani palestinesi e 20 israeliani.

Israele ha fatto sapere di aver ripreso il controllo di Sderot domenica mattina. L’esercito ha comunque detto agli abitanti della città e delle città vicine di non uscire di casa, perché le operazioni militari non si sono ancora concluse.