Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato che il governo farà ricorso contro la sentenza sui migranti del tribunale di Catania

(ANSA/FABIO FRUSTACI)
(ANSA/FABIO FRUSTACI)

Mercoledì il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato alla Camera dei deputati che il governo intende fare ricorso contro la sentenza del 30 settembre con cui il tribunale di Catania aveva ordinato la liberazione di quattro migranti dal Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Nell’ordinare la liberazione dei migranti, la sentenza di fatto aveva giudicato illegittime alcune norme sull’immigrazione introdotte di recente dal governo. Nordio ha detto che nella sentenza il governo ha trovato «delle criticità sull’interpretazione di alcune norme», che secondo lui e il governo richiedono «un approfondimento tecnico» da parte della corte di Cassazione.

La sentenza riguardava in particolare il cosiddetto “decreto Cutro” e un suo decreto attuativo approvato di recente e molto discusso: quello che ha introdotto la possibilità per alcuni migranti di versare una “garanzia finanziaria” di quasi 5mila euro per evitare di attendere la risposta alla loro richiesta d’asilo nei centri di detenzione amministrativa (rimanendo invece in libertà). Secondo la sentenza alcune parti di queste due norme sono contrarie alle normative europee e in parte anche alla costituzione italiana.

La sentenza era stata molto criticata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e da vari esponenti del governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva già anticipato la possibilità che il governo facesse ricorso contro la sentenza. Diversi giornali e politici di destra, fra cui il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, avevano criticato direttamente anche la giudice che l’aveva emessa, citando alcuni suoi vecchi post sui social network in cui si mostrava critica nei confronti di politici di destra come lo stesso Salvini ed esprimeva opinioni positive sulle ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo.

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