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  • Martedì 12 settembre 2023

Kim Jong Un è arrivato in Russia

Il dittatore nordcoreano incontrerà Vladimir Putin, e i due parleranno della fornitura alla Russia di munizioni e armi nordcoreane

La partenza in treno di Kim Jong Un da Pyongyang (Korean Central News Agency/Korea News Service via AP)
La partenza in treno di Kim Jong Un da Pyongyang (Korean Central News Agency/Korea News Service via AP)
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Il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong Un, è arrivato in Russia per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. I due si vedranno a Vladivostok a margine dell’Eastern Economic Forum, un evento commerciale organizzato dalla Russia. Ci si aspetta che parlino soprattutto della possibilità che la Corea del Nord fornisca alla Russia munizioni e armi da usare nella guerra in Ucraina.

Kim Jong Un era partito domenica con il suo treno personale – un mezzo lussuoso e blindato che utilizza per i trasporti lunghi, non fidandosi di viaggiare in aereo – ed è arrivato nelle prime ore di martedì alla stazione di Khasan, il principale centro di frontiera tra la Russia e la Corea del Nord. Da lì dovrebbe proseguire fino a Vladivostok, che dista meno di 300 chilometri. Secondo i media sudcoreani e giapponesi, viaggia con lui una delegazione piuttosto ampia, che comprende esperti militari e commerciali. Dmitri Peskov, il portavoce del Cremlino, ha detto che quella di Kim «sarà una visita di stato in tutto e per tutto. Ci saranno negoziati tra le due delegazioni e dopo, se necessario, i leader continueranno a comunicare faccia a faccia». Ci sarà anche un pranzo in onore di Kim, a cui parteciperà Putin.

Le visite di stato di Kim Jong Un sono sempre molto rare: quella in Russia è la prima in oltre quattro anni, e la prima dalla pandemia da coronavirus.

La visita sarà molto osservata anche perché ci si aspetta che Kim e Putin parlino della possibilità che la Corea del Nord fornisca munizioni e armi alla Russia. Benché l’economia nordcoreana sia in condizioni disastrose, il regime di Kim non ha mai smesso di produrre armi e di rifornirsene su mercati paralleli negli ultimi settant’anni, investendo nel programma bellico e nucleare la maggior parte delle proprie risorse, anche a costo di affamare e mantenere in terribili condizioni di vita la propria popolazione. Si ritiene che abbia a disposizione una quantità notevole di munizioni, razzi e proiettili d’artiglieria, per lo più copie di quelli di produzione sovietica, dunque compatibili con quanto già in uso dall’esercito russo.

La Russia sta utilizzando per la guerra in Ucraina una parte consistente delle proprie riserve di munizioni, che faticano a essere sostituite perché le sanzioni internazionali approvate dalla maggior parte dei paesi produttori vietano il commercio di armi.

– Leggi anche: Cosa vuole Putin da Kim Jong Un

Per Kim Jong Un questa potrebbe essere un’occasione per uscire dal totale isolamento internazionale in cui è da decenni, con risvolti positivi anche sull’immagine interna, ma soprattutto potrebbe essere un modo per recuperare cibo, fondi economici e risorse energetiche: ne ha un disperato bisogno perché le sanzioni internazionali hanno reso pressoché impossibile per il suo regime ottenere aiuti o creare relazioni commerciali con la maggior parte dei paesi del mondo.

Il leader nordcoreano potrebbe inoltre sfruttare il bisogno di armi della Russia per richiedere aiuto e collaborazione tecnologica per i progetti di armamenti più avanzati o per il programma nucleare.