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  • Lunedì 11 settembre 2023

La Nazionale di calcio tedesca ha esonerato un allenatore per la prima volta in 123 anni

È successo con Hans-Dieter Flick, rimosso dall’incarico dopo l’ultima sconfitta contro il Giappone

Hans-Dieter Flick (Stuart Franklin/Getty Images)
Hans-Dieter Flick (Stuart Franklin/Getty Images)
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Sabato la Nazionale di calcio maschile tedesca è stata battuta 4-1 in amichevole dal Giappone. È stata la terza sconfitta consecutiva per la Germania, cosa che non le succedeva da 38 anni, ed è costata l’incarico al suo allenatore, Hans-Dieter Flick, il primo a essere esonerato — come si usa dire nel calcio — nei 123 anni di storia della Federazione calcistica della Germania. Finora la Nazionale tedesca non aveva mai dovuto rimuovere dall’incarico un allenatore ancora sotto contratto: tutti gli allenatori avuti in passato avevano smesso di allenare la Nazionale andando in scadenza di contratto o dimettendosi in accordo con la Federazione.

Flick aveva un contratto valido fino agli Europei del 2024 che rimarrà ancora valido, dato che non si è dimesso. Dopo la partita contro il Giappone aveva fatto intendere di non aspettarsi ancora l’esonero, dicendo fra le altre cose: «Ce la stiamo mettendo tutta per preparare la squadra al meglio e penso di essere ancora l’allenatore giusto per farlo».

Il suo esonero è arrivato in un momento di grande crisi per la Nazionale tedesca, da sempre famosa per la sua grande costanza nei risultati. In 25 partite con Flick ha ottenuto soltanto 12 vittorie ed è stata eliminata ai gironi dei Mondiali per la seconda edizione consecutiva. Attualmente la Germania non vince una partita dal 25 marzo e ha perso le ultime tre giocate contro Polonia, Colombia e Giappone, spesso con risultati piuttosto netti. Con Flick ha tenuto il peggior andamento della sua storia e in sei partite giocate nel 2023, oltre ad averne vinta soltanto una, ha subito complessivamente 13 gol.

Quella della Germania è una crisi strana perché riguarda la squadra in sé e non il movimento nazionale, che continua a produrre molti giocatori di qualità, come Jamal Musiala e Florian Wirtz, gli ultimi inseriti in una Nazionale esperta e competitiva, almeno sulla carta. Dopo la sconfitta contro il Giappone, il capitano Ilkay Gündogan ha parlato di questa crisi dicendo: «C’è una grande mancanza di fiducia nella squadra e questo rende più difficile ottenere i risultati».

A inizio anno, dopo i deludenti Mondiali in Qatar, la Federazione aveva provato a sostenere Flick istituendo un team incaricato di seguire la ricostruzione della Nazionale composto da campioni del passato come Rudi Völler, Karl-Heinz Rummenigge, Oliver Kahn e Matthias Sammer, ma anche professionisti presi da altri sport per avere una visione più ampia della situazione, come Oliver Mintzlaff, mezzofondista dei primi anni Duemila.

I risultati però non sono migliorati e dopo una delle ultime sconfitte Völler aveva detto: «Potremmo aver sottovalutato la situazione, non abbiamo abbastanza qualità». La stampa tedesca aveva accolto con scetticismo l’istituzione di questo team di esperti chiamati soltanto «per raddrizzare il timone, sorridere alle telecamere e ricordare a tutti i tradizionali valori del calcio tedesco». Proprio Völler, ex giocatore della Roma, è stato nominato allenatore ad interim in attesa di un sostituto definitivo.

In tutto questo fra meno di un anno la Nazionale tedesca ospiterà i Campionati europei, a cui si è già qualificata di diritto come nazione ospitante. Nei prossimi mesi avrà quindi il vantaggio di poter gestire i cambiamenti senza giocare le partite di qualificazione, come stanno facendo tutte le altre nazionali europee.

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