La campagna “Open to Meraviglia” è in un nuovo guaio

L'operazione da 9 milioni del ministero del Turismo è ferma da mesi sui social network, e la Corte dei Conti avrebbe avviato un'indagine

(@Venereitalia23/Instagram)
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Secondo quanto scrive Repubblica in un articolo pubblicato martedì, la procura della Corte dei Conti del Lazio avrebbe avviato un’indagine sulla campagna promozionale del ministero del Turismo “Open to Meraviglia”. L’ipotesi è che il ministero possa essere colpevole di danno erariale, e cioè di spreco di denaro pubblico, dopo aver investito grandi somme in un’operazione di comunicazione interrotta prima del tempo.

Dopo essere stata presentata prima dell’estate come operazione per incentivare il turismo in Italia, infatti, le attività sui social network previste come parte di “Open to Meraviglia” si sono di fatto interrotte a fine giugno, e il video di presentazione della campagna è scomparso: non è ben chiaro perché.

“Open to Meraviglia” era stata presentata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè lo scorso aprile ed era stata da subito molto discussa per via di alcune scelte grafiche e concettuali, reputate grossolane e poco al passo coi tempi. La campagna ha come testimonial la dea del famosissimo dipinto di Sandro Botticelli “La nascita di Venere”, ritratta in alcuni dei luoghi più noti e visitati d’Italia mentre compie azioni tipicamente associate all’italianità. L’investimento complessivo previsto per la campagna era stato di 9 milioni di euro e prevedeva diversi impieghi del personaggio, per esempio nella cartellonistica degli aeroporti di varie città del mondo e in una massiccia attività sui social network.

 

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L’ultimo post sul profilo Instagram della campagna è del 27 giugno, mentre i profili di Twitter, Facebook e TikTok non si trovano più. Su YouTube è stato cancellato lo spot pubblicato in occasione della presentazione della campagna (anche se è poi stato ripubblicato più di recente), che secondo Repubblica era costato 138mila euro, duemila euro in meno della soglia oltre la quale è necessaria una gara d’appalto pubblica. Per il resto si sa che la cartellonistica sulla Venere è stata effettivamente allestita in alcuni aeroporti fuori dall’Italia e che lo scorso 22 agosto sul profilo YouTube del ministero del Turismo era stato pubblicato uno spot (che ha attualmente poche decine di visualizzazioni) in collaborazione con la Federazione italiana pallavolo, in cui le atlete della nazionale posavano con la Venere della campagna sulle magliette.

Fanpage a metà agosto ha contattato il ministero del Turismo, che ha detto che non c’è nessun problema e che il contratto con l’agenzia di comunicazione che dovrebbe gestire la campagna (Armando Testa) sarebbe ancora in corso: il ministero ha parlato di «una scelta ponderata» per far arrivare il traffico sul sito Italia.it, dove in effetti ci sono alcune pagine relative ad attività turistiche aggiornate a luglio e ad agosto. La Venere «tornerà protagonista», ha aggiunto il ministero.