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  • Domenica 27 agosto 2023

Nel baseball liceale giapponese si vedono sempre più capelli lunghi

La tradizione prevedeva che i ragazzi li tenessero rasati, ma le cose stanno cambiando: e non è un caso

Due giocatori del liceo Keio di Yokohama durante il campionato nazionale il 21 agosto (YouTube)
Due giocatori del liceo Keio di Yokohama durante il campionato nazionale il 21 agosto (YouTube)
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Mercoledì 23 agosto allo stadio Koshien di Nishinomiya, vicino a Osaka, si è tenuta la finale del campionato nazionale delle squadre di baseball dei licei giapponesi, l’evento di sport non professionistico più seguito in Giappone. Per la prima volta in 107 anni il torneo è stato vinto dal liceo Keio di Yokohama, ma c’è anche un altro motivo per cui i giocatori della squadra vincente si sono fatti notare: diversi di loro non avevano i capelli molto corti, come invece vorrebbe una consuetudine rispettata rigidamente per decenni.

La società giapponese è storicamente molto conservatrice e attenta al rispetto delle usanze tradizionali, e come accade spesso anche il fatto che i ragazzi che giocano a baseball nei licei debbano portare i capelli corti è dettato più dalla consuetudine che da norme disciplinate in forma scritta. Da qualche anno però le cose stanno cambiando, e il fatto che sempre più tra loro portino capelli più lunghi sembra essere un segnale di un certo tipo di apertura.

In Giappone il baseball fu introdotto a fine Ottocento e attualmente è lo sport di squadra più diffuso e popolare del paese. Oltre alle gare della lega professionistica nazionale (NPB) sono molto seguite anche quelle delle scuole superiori, un po’ come lo sono i campionati di football e di basket dei licei negli Stati Uniti. Il campionato nazionale dei licei giapponesi si tiene ogni agosto dal 1915 e riunisce le migliori squadre delle 47 province giapponesi (nei mesi precedenti si tiene un altro torneo su invito conosciuto come koshien di primavera). È anche una buona opportunità per lanciare la carriera di giovani promettenti che poi vanno a giocare da professionisti nella Major League, il campionato di baseball nordamericano, uno su tutti Shohei Ohtani.

Come la gran parte degli eventi sportivi in Giappone, anche il campionato di baseball dei licei (Natsu no Kōshien, o koshien estivo) ha tutta una serie di tradizioni, tra cui il giuramento nella prima giornata del torneo e le sirene a inizio e fine partita, ma anche l’abitudine dei giocatori di raccogliere un po’ di terra del terreno di gioco per conservarla come ricordo, e appunto quella di tenere i capelli rasati. Nel campionato che si è giocato ad agosto però i giocatori di almeno sette scuole avevano un taglio di capelli diverso.

La squadra della provincia di Iwate che ha partecipato al campionato permette ai suoi giocatori di portare i capelli come vogliono dal 2018, purché non diano loro noia durante le partite. Il liceo Keio di Yokohama, quello che ha vinto il campionato, fu il primo a dare la libertà ai propri giocatori di tenere i capelli come volevano fin dal periodo successivo alla Seconda guerra mondiale. La scelta tuttavia fu malvista, motivo per cui per molto tempo continuò l’abitudine di tenere la testa quasi rasata.

Lo studioso Masaru Ikei, professore dell’università di Keio, ha detto che il baseball è uno strumento educativo per insegnare la disciplina, il lavoro di squadra e lo spirito competitivo agli studenti, ed è anche per questo che i capelli rasati sono sempre stati un po’ la norma. L’allenatore di baseball di una scuola della provincia di Nagasaki dice che il fatto che tutti abbiano lo stesso taglio dà senso di unità alla squadra, mentre altri sostengono che sia importante per avere un aspetto ordinato e sobrio, o che gli studenti stessi preferiscono così.

Negli ultimi anni però i ragazzi che scelgono di portare i capelli lunghi sono sempre di più. Un sondaggio svolto in tutto il paese dalla Federazione nazionale del baseball nei licei nel 2018 diceva che solo il 14 per cento delle persone intervistate riteneva accettabile che avessero i capelli lunghi. Un altro sondaggio della Federazione citato dal giornale Mainichi Shimbun evidenzia che quest’anno più del 59 per cento lo ritiene ammissibile. Sempre secondo un sondaggio della Federazione oggi solo il 26,4 per cento delle squadre dei licei obbliga i giocatori ad avere i capelli rasati corti, contro il 76,8 di cinque anni fa.

La squadra di baseball degli Shonan Boys durante un'amichevole contro gli Yokohama Minami in vista del campionato nazionale dei licei il 30 luglio del 2014 a Yokosuka

La squadra di baseball degli Shonan Boys durante un’amichevole contro gli Yokohama Minami in vista del campionato nazionale di baseball dei licei giapponesi il 30 luglio del 2014 a Yokosuka (Chris McGrath/ Getty Images)

Secondo alcuni esperti la maggiore libertà sul taglio dei capelli per chi gioca a baseball nei licei fa parte di un più ampio ammorbidimento che negli ultimi tempi ha portato le scuole giapponesi ad abbandonare alcune regole tradizionalmente molto rigide su come presentarsi a scuola.

Di recente per esempio più di 200 scuole pubbliche e istituti educativi di Tokyo hanno eliminato l’obbligo di avere capelli lisci e neri e quello di indossare biancheria intima di un certo colore. Altre scuole invece hanno cominciato a dare un po’ di libertà sulle divise scolastiche, permettendo tra le altre cose alle ragazze di indossare i pantaloni al posto delle tradizionali gonne a pieghe. Una scuola della provincia di Kyoto che permette ai propri giocatori di baseball di tenere i capelli come vogliono dice che gli atleti che praticano altri sport non devono per forza avere i capelli corti, e che quindi non c’è alcun motivo per cui ci debba essere un obbligo simile per loro.

Permettere ai giocatori di baseball di tenere i capelli come vogliono è uno dei modi di valorizzare la loro personalità, scrive sempre il Mainichi Shimbun. Secondo Satoshi Shimizu, professore di sociologia dello sport all’università di Tsukuba, costringere gli studenti a rasarsi i capelli «potrebbe essere considerata una violazione dei loro diritti, e oggigiorno le scuole sono molto più consapevoli dei rischi che comportano obblighi simili».

Ma c’è anche un altro fatto da tenere in considerazione: negli ultimi nove anni il numero di giovani che giocano a baseball nei licei del Giappone è calato costantemente per via dell’interesse maggiore per sport come football, basket o skateboard. In questo senso, permettere ai ragazzi di decidere come portare i capelli potrebbe servire alle scuole che fanno fatica a trovare giocatori ad attirarne di nuovi.

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