Sui social i turisti cinesi si scambiano storie di quando sono stati rapinati in Europa

Ladri e borseggiatori sembrano prenderli particolarmente di mira perché meno abituati a proteggersi dai furti

(ANSA/ Daniel Dal Zennaro)
(ANSA/ Daniel Dal Zennaro)
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Con la fine delle pesanti restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus, i turisti cinesi sono tornati a viaggiare in Europa in massa, anche se in numeri per ora inferiori al periodo pre-pandemico. Man mano che sempre più persone visitano il continente, il sito What’s on Weibo racconta che sui social network cinesi come Xiaohongshu, Douyin e WeChat si stanno accumulando moltissimi post che parlano di un tema in particolare: le proprie esperienze spiacevoli con borselli, cellulari e portafogli rubati, e come evitare di diventare bersaglio di borseggiatori di ogni tipo.

In cima alla lista delle città dove i turisti cinesi raccontano di aver avuto maggiori problemi con la criminalità ci sono Parigi e Barcellona, ma molte persone hanno condiviso le proprie esperienze spiacevoli a Roma, Venezia, Amsterdam e Londra.

La giornalista Manya Koetse spiega che i turisti cinesi sono particolarmente vulnerabili per varie ragioni, a partire dal fatto che spesso viaggiano con abiti firmati e accessori visibilmente costosi. A questo si aggiunge il fatto che, essendo abituati a muoversi in Cina, dove è ormai piuttosto raro pagare in contanti o portare con sé documenti cartacei, sono meno a loro agio degli altri a gestire portafogli e valuta fisica, di cui hanno però bisogno perché spesso le loro carte di credito cinesi non vengono accettate dai negozi in molte località europee. «Questo, unito a una generale mancanza di consapevolezza sui potenziali pericoli, rende i viaggiatori cinesi in Europa più suscettibili ai furti», scrive Koetse. «Essere derubati in Europa è ormai così comune tra i turisti cinesi che alcuni sostengono che “se non sei stato derubato, non hai avuto un’esperienza europea completa».

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Per allertare i connazionali dei potenziali pericoli, sono molti i post che raccontano nel dettaglio cosa aspettarsi dalle varie città. Parigi è la città europea considerata in assoluto meno sicura tra quelle citate: moltissimi utenti raccontano di piccoli borseggi sulla metro o sulle scale mobili delle stazioni, ma anche di casi più rari di borse di articoli di lusso comprati in città che scompaiono dalle stanze d’albergo mentre i turisti non ci sono, senza che gli hotel vogliano assumersi la responsabilità dell’accaduto.

Molti turisti che hanno visitato Amsterdam raccontano invece di aver subito furti di oggetti di valore sui treni o nelle stazioni ferroviarie per un momento di distrazione. Altri raccontano di casi di persone che attaccano i turisti mentre escono dalla metropolitana di Barcellona, spruzzando loro addosso vernice, ketchup o altre sostanze in modo da scipparli mentre cercano di ripulirsi. Un’utente ha raccontato di un ladro a Bruxelles che le ha detto che era bellissima e la amava, distraendola per il tempo necessario a rubarle il cellulare di mano e correre via. Su Londra varie persone hanno raccontato di bande di ragazzini che sfrecciano per strada e strappano i telefoni dalle mani delle persone che stanno aspettando l’autobus o il semaforo verde: in questi casi, a quanto dicono i post sui social cinesi, non è raro che i ladri gettino via i cellulari rubati appena si accorgono di avere tra le mani un dispositivo Huawei e non un iPhone. E a Milano ci sarebbe chi getta strategicamente del becchime in Piazza Duomo per far sì che i piccioni si avvicinino a gruppi di turisti tutti allo stesso momento, distraendoli per il tempo necessario a borseggiarli. A questo si aggiungono i furti di borse in aeroporto, sulla strada del ritorno verso la Cina.

In questo contesto, vari utenti cinesi che sono da poco tornati dall’Europa oppure che vivono da tempo in grandi città europee, e sono quindi abituati a doversi proteggere dall’attenzione particolare che i ladri rivolgono alle persone che sembrano venire dalla Cina, hanno cominciato a condividere guide alla prevenzione di furti e rapine e “strategie antifurto”.

“Prodotti antifurto” raccomandati sui social network cinesi

C’è chi consiglia di indossare “cinture antifurto” da coprire con i vestiti, o addirittura mutande speciali con le tasche, per tenere contanti, documenti e carte di credito. Altri dicono di tenere il telefono attaccato al collo grazie a una cover legata a una cordicella, per evitare che venga rubato dalle mani in un momento di distrazione, ma c’è chi sottolinea che in caso di tattiche aggressive da parte del ladro potrebbe provocare lesioni più facilmente. Molti post consigliano anche di acquistare lucchetti diversi per i propri effetti personali: lucchetti “a S” per le borse, per evitare che qualcuno apra facilmente una cerniera, robusti lucchetti antifurto per le valigie, e addirittura ulteriori lucchetti per le porte d’hotel per evitare che vengano aperte dall’esterno quando non si è nella stanza.

Uno dei temi più ricorrenti è quello dell’appariscenza: si consiglia di indossare soltanto abiti e accessori che non siano visibilmente firmati o costosi, e di non girare per strada con borse di prodotti appena acquistati da marchi di lusso come Louis Vuitton o Chanel – molto apprezzati in Cina – ma piuttosto di spostarli in borse di tela meno riconoscibili e gettare via le buste fornite dal negozio. Per evitare i furti nelle camere di albergo, il consiglio è quello di sfruttare ampiamente le cassette di sicurezza che di solito sono a disposizione degli ospiti. E poi: evitare di viaggiare sui mezzi pubblici quando possibile; tenere sempre le valigie sott’occhio quando si è in treno; guardare il telefono meno possibile quando si cammina per strada e non tenerlo mai nelle tasche esterne del cappotto; non lasciarsi avvicinare dagli sconosciuti.

Koetse scrive che questa serie di esperienze spiacevoli, condivise su spazi digitali frequentati da milioni di persone, sta contribuendo a cambiare l’idea che in Cina si ha dell’Europa. «Invece di essere una destinazione da sogno, l’Europa è descritta sempre più spesso come un luogo caotico, privo di regole. Molte persone dicono di essere scoraggiate e che non intendono tornarci», scrive.

Uno dei fattori sembra essere il fatto che molti viaggiatori cinesi che hanno subito furti in Europa hanno avuto esperienze frustranti anche con le forze dell’ordine locali, percepite come disinteressate a occuparsi della microcriminalità in generale, e dei loro singoli casi in particolare. «Dall’Italia ai Paesi Bassi, gli utenti cinesi esprimono frustrazione per il fatto che la polizia si limita a raccogliere denunce a fini assicurativi, ma per il resto non insegue attivamente i ladri, anche quando ci sono filmati di sicurezza o se gli autori sono stati ripresi dalle telecamere», dice Koetse.

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