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  • Venerdì 11 agosto 2023

Hulk Hogan rese grande il wrestling

Con i baffi biondi e un fisico pazzesco contribuì a renderlo un'attrazione nazionale e poi globale: oggi compie 70 anni

Hulk Hogan nel 2005 a Los Angeles (AP Photo/Chris Carlson, File)
Hulk Hogan nel 2005 a Los Angeles (AP Photo/Chris Carlson, File)
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Hulk Hogan, che compie oggi 70 anni, è un ex wrestler da poco più di dieci: la sua lunghissima carriera durò infatti dal 1977 fino al 2012 e coincise con la trasformazione della disciplina in una forma d’intrattenimento globale. Sul ring Hogan fu il principale protagonista di quell’ascesa, diventando il wrestler per eccellenza, guadagnando una popolarità enorme e creando attorno a sé un merchandising sconfinato. I siti specializzati hanno registrato 171 diverse action figure che lo rappresentano, il suo look con lunghi baffi biondi, abbronzatura, bandana e canottiera è riconosciuto in vari continenti.

Oggi, a 70 anni, Hulk Hogan si veste ancora così, si mostra ancora al lavoro con i pesi in palestra e pubblicizza le serate di karaoke in un suo locale sulla spiaggia a Clearwater, in Florida. Ha annunciato da poco il suo terzo fidanzamento, con un’insegnante di yoga di 45 anni, dopo aver indicato nei passati divorzi, in uno stile di vita dispendioso e in scelte finanziarie sbagliate i principali motivi di una condizione economica non così florida come ci si aspetterebbe da chi ha mosso enormi quantità di denaro per alcuni decenni.

Hogan è stato il principale protagonista dell’affermazione negli anni ’80 della World Wrestling Federation (allora WWF, oggi WWE, in pratica monopolista nel settore) prima in campo nazionale e poi internazionale. Detiene vari record e una serie infinita di successi all’interno di quella e altre federazioni: nel wrestling vincitori e sconfitti degli incontri sono decisi a tavolino, in base a una sceneggiatura, ma quei primati sono testimonianza della sua grande e longeva popolarità. Ha provato anche la carriera cinematografica, recitando in una quindicina di film: nessuno di grande successo, tranne una piccola parte nel film Rocky III dell’amico Sylvester Stallone.

Con la cantante Cyndi Lauper e Mr. T nel 1985 (AP Photo/Suzanne Vlamis)

Terry Eugene Bollea, il suo vero nome, è nato nel 1953 ad Augusta, in Georgia, figlio di un muratore italoamericano (il nonno di Hogan era un immigrato italiano proveniente dalla provincia di Vercelli) e di un’insegnante di origini franco-scozzesi. Quando aveva meno di due anni la famiglia si trasferì in Florida, dai sedici iniziò ad appassionarsi al wrestling e in particolare al lottatore Superstar Billy Graham, di cui in seguito avrebbe copiato il look, con capelli lunghi e baffoni. Fu notato da alcuni impresari per la sua stazza: è alto circa due metri e durante la sua carriera aveva un peso forma di circa 135 chili. Cominciò a combattere nel 1977 e nel 1979 entrò nel gruppo della neonata WWF, dove i primi incontri con un’altra leggenda del wrestling, André the Giant, lo resero subito famoso.

Dal 1980 fece parte di un altro circuito di wrestling e al tempo stesso prese parte alla New Japan Pro-Wrestling, la lega giapponese. Dal 1983 Vince McMahon, l’impresario che trasformò il wrestling in una vera industria dell’intrattenimento, puntò su di lui come personaggio di punta. Nella divisione classica del wrestling fra personaggi buoni e cattivi, Hulk Hogan faceva parte dei primi, rappresentava il classico eroe americano e gli venivano accreditate vaghe origini irlandesi (gli irlandesi-americani erano il secondo gruppo etnico più presente negli Stati Uniti). Iniziò in quegli anni la cosiddetta Hulkamania, il periodo in cui Hogan fu il personaggio più popolare, vincente e seguito di quel mondo.

In uno show al Madison Square Garden di New York nel 1985. (AP Photo)

Iniziò a vestirsi con i colori gialli e rossi, iniziò ad avere una serie di rituali, frasi ricorrenti e mosse speciali che diventarono segni riconosciuti ed apprezzati. La gran parte dei suoi incontri si sviluppava secondo un canovaccio simile e ripetuto: il pubblico aspettava i vari momenti e partecipava al rito. All’ingresso sul ring si strappava la maglia, si metteva in posa mostrando i muscoli, e portava una mano all’orecchio per ascoltare il boato del pubblico. Durante i combattimenti affrontava wrestler che avevano la parte dei cattivi e che quasi sempre iniziavano vincendo e mettendo a segno vari colpi, fino quasi ad arrivare a metterlo k.o. Poi Hulk Hogan mostrava di sentire l’incitamento del pubblico, si riscuoteva, puntava l’indice verso l’avversario e in seguito faceva segno di no con le dita: qui partiva una sequenza definita di colpi e di mosse speciali, che subivano alcune variazioni da incontro a incontro e che si chiudevano con il cosiddetto running leg drop, un salto sull’avversario a terra colpendolo con le gambe: era la mossa finale.

Dopo una decina d’anni, nel 1993, la sceneggiatura sempre uguale e la difficoltà a trovare nuove variazioni sul tema anche nei rapporti con gli avversari portò a un certo calo della popolarità di Hulk Hogan, che quindi inizialmente decise di prendersi una pausa dai combattimenti per dedicarsi a cinema e televisione. Alla decisione contribuì anche il coinvolgimento in uno scandalo sull’uso di steroidi che si rivelò diffuso nella WWE: Hogan ammise di averne fatto uso. Nel 1994 invece firmò con una lega concorrente, la World Championship Wrestling di Ted Turner, il fondatore della CNN. Qui Hogan riuscì a rilanciare la propria carriera con un’operazione spericolata: si trasformò in Hollywood Hulk Hogan e diventò un personaggio negativo. Si fece crescere una barba scura, abbandonò il giallo e il rosso per il bianco e il nero, e ritornò popolare.

Con Muhammad Ali e il pianista e cantante Liberace, nel 1985 (AP Photo/Marty Lederhandler)

Alla lunga l’operazione riuscì anche a stimolare nel pubblico una certa nostalgia per l’Hulk Hogan “buono” e dal 2000, con il ritorno nella WWF, il personaggio fu recuperato e continuò a essere protagonista sul ring fino al 2012. Hogan rimase all’interno dello show, pur senza combattere, fino al 2015, quando fu licenziato per la pubblicazione di alcune registrazioni di sue conversazioni private in cui si esprimeva in termini fortemente razzisti. Dopo alcuni anni di esclusione e vari tentativi di interviste riparatrici, non sempre riuscite, è rientrato fra le “vecchie glorie” della WWE.

Intanto nel 2012 aveva fatto causa al popolare sito di news americano Gawker per la pubblicazione di un video in cui veniva mostrato mentre faceva sesso con l’allora moglie di un suo amico: chiese 100 milioni di dollari di danni, la giuria in primo grado condannò Gawker a pagargliene 115, poi prima dell’appello le parti si accordarono per 31. Negli ultimi anni ha ciclicamente lamentato problemi di salute, soprattutto riguardanti la schiena, legati alla sua lunga attività sui ring.