Il governo dell’Etiopia ha dichiarato lo stato di emergenza a causa degli scontri violenti tra l’esercito federale e il gruppo paramilitare Fano nella regione di Amara

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed (AP Photo, file)
Il primo ministro etiope Abiy Ahmed (AP Photo, file)

Venerdì il governo dell’Etiopia ha dichiarato lo stato di emergenza dopo i violenti scontri tra l’esercito federale e il gruppo paramilitare Fano avvenuti negli ultimi giorni nella regione di Amara, nel nord del paese. Il comunicato del primo ministro etiope Abiy Ahmed non ha chiarito se lo stato di emergenza si applichi a tutto il paese o alla sola regione di Amara. Lo stato di emergenza permette al governo etiope di prendere una serie di misure straordinarie, come vietare le manifestazioni pubbliche, arrestare persone senza un mandato e imporre un coprifuoco.

I miliziani di Fano erano stati alleati dell’esercito federale etiope durante la guerra civile durata due anni nella regione settentrionale del Tigrè, che si è conclusa a ottobre del 2022 con un accordo di pace raggiunto dopo complessi negoziati. I buoni rapporti tra Fano e l’esercito etiope però si sono rapidamente deteriorate negli ultimi mesi a causa degli sforzi del governo centrale per controllare maggiormente i gruppi paramilitari locali presenti nel paese. L’Etiopia è divisa in 11 regioni, ciascuna delle quali ha un certo grado di autonomia in diversi ambiti, compreso quello della difesa, e negli ultimi anni sono nate diverse forze armate locali che hanno progressivamente acquisito importanza. Negli ultimi mesi i tentativi del governo di far confluire questi gruppi nell’esercito regolare avevano già causato scontri in cui erano morte diverse persone.

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