I divieti a Palermo dopo le rilevazioni di diossina nell’aria

È stata attribuita agli incendi nella discarica di Bellolampo: per 15 giorni non si potranno mangiare carne, latticini e uova della zona

Il fumo sopra Palermo causato dagli incendi degli ultimi giorni (ANSA/Lucio Ganci)
Il fumo sopra Palermo causato dagli incendi degli ultimi giorni (ANSA/Lucio Ganci)
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Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha firmato un’ordinanza che impone una serie di obblighi e divieti in alcune zone della città per il rischio da contaminazioni di diossina, una sostanza tossica rilevata nell’aria in seguito agli incendi degli ultimi giorni nella discarica di Bellolampo (che si trova nel nord ovest di Palermo). A partire da sabato 29 luglio, e per 15 giorni, nel raggio di 4 chilometri dalla discarica è vietato mangiare carne, latticini, uova provenienti dalla zona e dare mangimi e foraggi agli animali. Si deve poi evitare di mangiare frutta con la buccia e lavare accuratamente gli ortaggi raccolti dalla terra.

L’ordinanza riguarda circa 60mila persone: la maggior parte abita fra i quartieri palermitani di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo, ma sono coinvolti anche i comuni limitrofi di Torretta e Capaci (solo in parte) e le strade vicino alla discarica di Bellolampo.

Opendatasicilia, un’associazione che promuove l’utilizzo dei dati aperti, ha affinato le informazioni parziali diffuse del comune di Palermo. In particolare ha pubblicato una mappa interattiva che mostra quante sono le persone coinvolte dall’ordinanza comunale. La mappa, tra le altre cose, consente di geolocalizzare la posizione e in questo modo capire se la propria abitazione rientra nell’area interessata dal provvedimento.

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Con il termine diossina si indica generalmente un gruppo di sostanze tossiche e cancerogene prodotte in alcuni processi di combustione, in grado di rimanere a lungo sia nell’ambiente che all’interno degli organismi, compresi i tessuti grassi del corpo umano. L’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, ha rilevato nella zona della discarica livelli di diossina pari a nove volte il valore medio solitamente presente nei centri urbani: le rilevazioni però riguardano il 24 e il 25 luglio, due dei giorni di maggiore intensità degli incendi nella discarica, ed è probabile che nel frattempo la situazione sia migliorata.

L’Arpa ha spiegato che la diossina non è pericolosa tanto per la respirazione, quanto per il fatto che si deposita nel terreno e sui tessuti: da qui il divieto di mangiare certi alimenti. Con l’ordinanza è stato disposta anche una pulizia straordinaria delle strade e degli spazi aperti e pubblici nel raggio di 4 chilometri dalla discarica, che sarà realizzata in questi giorni.

In ogni caso non è certo che i terreni e gli allevamenti intorno alla discarica di Bellolampo siano effettivamente contaminati, e serviranno nei prossimi giorni indagini e approfondimenti maggiori. Secondo il sindaco, l’ordinanza è stata emessa nel frattempo a scopo cautelativo: undici anni fa a Palermo furono necessarie misure del genere, sempre in seguito a incendi nella discarica di Bellolampo, e dopo le rilevazioni non vennero trovate contaminazioni nei terreni della zona e nei prodotti.

Nell’ultima settimana la situazione degli incendi in Sicilia e in tutto il Sud Italia è stata particolarmente grave, anche nell’area di Palermo. Gli incendi nella discarica di Bellolampo sono cominciati lunedì scorso e hanno provocato grossi disagi nella zona per la raccolta dei rifiuti. Sono stati spenti più volte e ne sono nati di nuovi, ma negli ultimi due giorni non ci sono stati nuovi focolai.

– Ascolta anche: Seveso, 1976: l’estate della diossina, dal podcast Altre Indagini