La grande chiazza verde nel mare di Napoli

Non è ancora chiaro come si sia formata, ma l'ipotesi più probabile è che il caldo abbia contribuito a una fioritura eccezionale di alghe

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Nel fine settimana lungo la costa del golfo di Napoli è stata ben visibile una grande chiazza che per motivi ancora da chiarire ha dato all’acqua del mare una colorazione verde-marrone, quando di solito è di un blu intenso. Il fenomeno è stato osservato soprattutto sabato e sembra che da domenica abbia cominciato a diminuire. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (Arpac) ha svolto rilievi nell’area per cercare di capirne l’origine: secondo le prime ricostruzioni si pensa che possa essere legato a una fioritura eccezionale di alghe.

L’insolito colore verdognolo dell’acqua è stato osservato in un tratto di costa lungo alcuni chilometri, tra la zona del molo Beverello fino a Mergellina. Il Mattino ha descritto quel tratto di mare come «una grande palude, condita da chiazze intense» di colori che vanno dal beige al marrone al verde. In una nota il consigliere comunale Fulvio Fucito ha parlato di «grandissime macchie di schiuma e liquami». In alcune aree sono stati segnalati anche cumuli di rifiuti galleggianti, tra cui bottiglie di plastica e oggetti vari.

Secondo i biologi marini il verde dell’acqua può essere collegato alle temperature più alte della norma e alla grande luminosità delle giornate estive, che unite all’abbondanza di sostanze organiche provenienti dalle acque di scarico creano le giuste condizioni per una fioritura eccezionale di alghe.

Il fenomeno è noto come “bloom fitoplanctonico” e nelle parole del biologo marino Maurizio Simeone è «una esplosione di microalghe e fitoplancton [l’insieme di microrganismi marini che fanno la fotosintesi] favorita dal massiccio afflusso di nutrienti da terra come azoto e fosforo». La settimana scorsa Simeone aveva detto al Corriere del Mezzogiorno che le sostanze provenienti dalle acque di scarico funzionano come una sorta di concime per le alghe, determinando la loro fioritura e quindi la produzione di chiazze di colore verdastro: in questo caso, i venti scarsi e il conseguente ristagno delle acque del mare hanno contribuito a rendere più visibile il fenomeno, comprese certe striature marroni che, spiega Simeone, «non sono liquami, ma mucillagine».

In ogni caso non sembra che il fenomeno sia dovuto a un malfunzionamento del sistema fognario, che solitamente crea problemi in caso di piogge abbondanti e non quando è bel tempo, come in questi giorni a Napoli. Fanpage scrive che saranno svolte verifiche anche su due depuratori della città, quelli di Ponticelli e Cuma, gestiti entrambi dalla regione.