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  • Domenica 9 luglio 2023

In Canada ci si aspettano incendi sempre più gravi

La siccità e le alte temperature potrebbero far peggiorare ulteriormente la stagione, già ora la più grave nella storia del paese

incendio in canada
Un incendio nella provincia della British Columbia, in Canada (AP Photo/Noah Berger)
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Negli ultimi tre mesi in Canada si sono sviluppati migliaia di incendi che hanno bruciato 90mila chilometri quadrati superando un record che durava da 34 anni: già ora è la peggiore stagione degli incendi boschivi nella storia del paese. Ma le cose potrebbero peggiorare: alcuni funzionari dello stato hanno detto che nelle prossime settimane si svilupperanno molti altri incendi, probabilmente gravi e molto estesi, a causa delle alte temperature previste alla fine di luglio e nel mese di agosto.

Gli incendi in Canada sono comuni nella stagione da giugno ad agosto, perlopiù nelle province occidentali, ma quest’anno vanno avanti da maggio soprattutto in quelle orientali. Gli incendi erano cominciati ad aprile nella British Columbia e nell’Alberta, nella parte occidentale del Canada. Nelle settimane seguenti se n’erano formati anche a est, nelle province della Nuova Scozia, del Quebec e dell’Ontario.

Secondo il Canadian Interagency Forest Fire Centre (CIFFC), quest’anno si sono sviluppati 3.675 incendi più gravi ed estesi rispetto al passato, il 20 per cento in più rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Circa 155mila persone sono state costrette a lasciare almeno temporaneamente le loro case. Al momento gli incendi attivi sono 807.

Finora la peggiore estate era stata quella del 1989, quando bruciarono circa 78mila chilometri quadrati di boschi in tutta la stagione. Gli esperti dicono che i dati di quest’anno sono «fuori scala» dato che mancano più di due mesi alla fine della stagione. «Non è un eufemismo affermare che questa stagione degli incendi continuerà a fissare diversi record», ha detto Michael Norton, direttore generale del Northern Forestry Centre.

Gli incendi sfruttano condizioni meteorologiche anomale, favorite e sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Le alte temperature registrate in Canada hanno fatto sciogliere la neve più in fretta e seccare la vegetazione. In caso di fulmini o dell’attività di piromani, le piante bruciano molto più in fretta e gli incendi si estendono rapidamente.

Nei giorni scorsi sono stati raggiunti 34°C nella zona settentrionale del Quebec, una temperatura più alta rispetto a città molto più a sud come Miami. «La siccità è un fattore importante che contribuisce a colpire tutte le province canadesi e in modo più intenso in alcune regioni», ha continuato Norton. «La combinazione tra siccità e temperature al di sopra della norma ci permette di prevedere che in molte parti del Canada continueranno a svilupparsi incendi anomali».

In Canada circa 3.800 vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento dei roghi. Altri 1.800 vigili del fuoco sono arrivati da altri paesi: il Canada ha firmato accordi di collaborazione con Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, Francia, Messico, Spagna, Portogallo e Cile.

Gli incendi in Canada continuano ad avere effetti su molte città del nord degli Stati Uniti a causa del fumo trasportato dalle correnti di aria. Le condizioni dell’aria hanno portato le amministrazioni cittadine a limitare le attività all’aperto: a Cleveland e Madison sono state chiuse le piscine, i parchi acquatici e i campus estivi per i bambini. Molte città hanno prolungato in orario diurno i servizi di ricovero per i senzatetto, normalmente solo notturni, ed è stato consigliato l’uso di mascherine chirurgiche all’esterno. Il fumo degli incendi canadesi ha anche attraversato l’Atlantico e raggiunto l’Europa.

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